La legge 104 è uno dei presidi più importanti per i lavoratori che devono curare persone con disabilità. Ma tali tutele si applicano anche per i conviventi di fatto? Ecco come stanno le cose.
Le persone che vivono una condizione di vita non semplice può fare affidamento su un importante provvedimento. Ci riferiamo alla legge numero 104 del 5 febbraio 1992. Questo provvedimento permette di essere la stella polare nell’assistenza, integrazione sociale e diritti per le persone con handicap.
La legge 104 è destinata, soprattutto, alle persone che presentano delle disabilità. All’interno del testo normativo, però, ci sono una serie di indicazioni e tutele che si devono considerare. Chi ha redatto il testo, sapeva bene che integrazione e autonomia possono essere raggiunti solo con la presenza di qualcuno al loro fianco. Personalità che non aiutano solo dal punto divista fisico ma anche mentale e tecnico.
Già nelle scorse settimane si è evidenziato come per i caregiver sia cambiato tutti. Soprattutto sui i permessi si è verificato un importante cambiamento. Questa volta, invece, andremo a rispondere in merito a come funziona sui conviventi di fatto. Se le tutele sono uguali o meno per le coppie sposate o per le unioni civili. Andiamo a vedere tutti i dettagli.
In prima battuta possiamo evidenziare come i diritti dei conviventi siano più tutelati oggi. La distanza con le persone unite in matrimonio, si è di molto ridotta. I conviventi sono persone unite da almeno 18 anni. Sono legati sia dal lato affettivo che da quello di reciproca assistenza morale e materiale.
Nonostante una distanza sempre più ridotta in ambito di tutele, non siamo ancora arrivati alla piena parità. Una grande spinta è arrivata nel 2016 grazie alla legge Cirinnà. Anche per quanto riguarda la legge 104 ci sono stati dei significativi passi in avanti. Diritti e tutele sono state consolidate. Proprio la legge precedentemente indicata ha tracciato la strada alle convivenze di fatto insieme alle unioni civili. Soprattutto in merito di diritti e riconoscimento da parte dello Stato. L’unico dettaglio da considerare è che le coppie vengano riconosciute in Comune e abbiano cura dei requisiti necessari nel corso del tempo.
Rimanendo nel legame conviventi di fatto e legge 104, dobbiamo evidenziare come la manovra sia limitata. I lavoratori hanno diritto alle assenze, congedo straordinario, solo per assistere il convivente. Nessuna possibilità, ad oggi, per i familiari e gli affini del convivente. La motivazione parte dal rapporto di affinità. Questo viene al centro del discorso per dare adito al legame affettivo stabile di coppia. Con il fine di assistenza morale e materiale da ambo le parti.
Chi si è unito in matrimonio o le unioni civili possono occuparsi di più soggetti che hanno la legge 104. Tale scenario non vale per i conviventi di fatto. L’estensione della legge, per loro, non è al momento possibile. Questo perché non è stato riconosciuto un rapporto di affinità. Questo perché la convivenza non è dato da un atto giuridico ma da un accordo tra le due parti. Per questo non rientra in casi più ampio.
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