È stato lanciato in via ufficiale l’allarme per l’influenza australiana che vedrà il piccolo proprio a Natale, mettendo a rischio le festività di tutti gli italiani. Come proteggersi per evitare di beccarla?
Siamo entrati nel pieno del periodo natalizio e tante persone hanno iniziato già a riunirsi tra cene di lavoro, tra amici e famiglia. Tutte queste riunioni stanno però alimentando i contagi del virus stagionale che negli ultimi due anni era andato in secondo piano per via del covid. Ma proprio quanto mancano pochi giorni a Natale, in molti i medici italiani hanno lanciato l’allarme per quanto riguarda il sovraccarico ospedaliero.
È l’influenza australiana che sta facendo preoccupare milioni di persone ed arrivata prepotentemente al centro dell’attenzione di chi si sta preparando per trascorrere le feste in famiglia e con gli amici. Negli ultimi due anni, la pandemia del covid ha alterato i cicli stagionali di alcuni microrganismi, solitamente puntuali all’appuntamento invernale, e ne ha stravolto il comportamento, facendoli sparire dall’interesse generale o spostandoli in altri momenti dell’anno.
Ma quest’anno, il primo senza vere misure restrittive o protettive dall’inizio della crisi sanitaria, l’influenza inizia non solo a farsi vedere nelle statistiche, ma anche a manifestare preoccupazione da parte degli esperti. I medici, infatti, hanno lanciato l’allarme. È previsto il picco influenzale a Natale e gli ospedali di alcune grandi città sono già in crisi.
Perché si chiama influenza australiana: sintomi
Gli esperti hanno dato il nome di influenza australiana in quanto i primi casi che sono stati registrati sono stati i pazienti che arrivavano dall’Australia. È difficile distinguerla dagli altri ceppi influenzali, così come dal Covid, in quanto i sintomi che mette sono gli stessi. Parliamo di quelli più comuni come tosse, raffreddore e mal di gola. In alcuni viene riscontrato anche mal di orecchie e sinusite. Una influenza che è stata rivelata più aggressiva e contagiosa del solito.
A differenza del covid, questa influenza si manifesta immediatamente con febbre molto alta. In casi più acuti i sintomi polmonari sono gli stessi che possono verificarsi con il covid o con altre influenza. Tuttavia, per scongiurare che sia covid è sempre opportuno fare un tampone per stare tranquilli. È vero anche che è possibile avere contemporaneamente sia il covid che l’influenza stagionale, per questo bisogna stare attenti.
Influenza australiani, allarme negli ospedali
Gli esperti hanno spiegato che il picco dell’influenza è già partito in diverse città. A parlare in una intervista rilasciata a FanPage è stato il presidente dell’ordine dei medici di Roma Antonio Magi che ha spiegato come nel Lazio, l’abbassamento delle temperature, abbia diffuso il virus. Tuttavia, la paura più grande è per quanto riguarda le festività, dove il numero dei contagiati sarà più elevato. Anche perché parliamo di un periodo in cui le famiglie si riuniscono.
Tra gli ospedali sovraffollati ci sono quelli del Lazio, dove Roma non fa eccezione, ma anche altri pronto soccorso hanno lanciato l’allarme. Magi ha spiegato che gli accessi registrati sono notevoli e che stanno mettendo in crisi l’intero sistema sanitario, visto che migliaia di persone sono in attesa. Una influenza che sta contagiando molto di più rispetto al Covid.
Magi ha poi spiegato che i medici di base sono in grande difficoltà, visto che stanno seguendo molti pazienti che hanno contratto il virus. Una condizione che è esplosa dopo due anni in cui abbiamo indossato mascherine sempre e che il nostro fisico ed il nostro organismo, evidentemente, non è pronto a difendersi in quanto le difese immunitarie sono ancora basse.
Influenza australiana, chi è più a rischio?
L’influenza australiana è una delle malattie infettive respiratorie che sono causate da virus che cambiano leggermente ogni anno, creando così epidemie stagionali annuali che sono comuni in autunno e in inverno. È una delle poche malattie infettive che un individuo può sperimentare più volte nel corso della sua vita, indipendentemente dalla sua età, dal suo stile di vita o dal suo luogo di residenza. Può manifestarsi con diversi livelli di gravità e in alcuni casi può richiedere il ricovero in ospedale.
Nelle dichiarazioni rilasciata a FanPage, Magi ha spiegato che come i sintomi sono più aggressivi, oltre che più contagiosi rispetto al passato. È stato sempre lui a spiegare che le persone più a rischio sono i più fragili, ovvero coloro che soffrono di malattie croniche di tipo respiratorio e gli anziani over 65 che hanno le difese immunitarie più basse rispetto agli altri. Esattamente come abbiamo visto con il covid. Tra i vulnerabili ci sono anche i bambini, che possono avere febbri molto alte.
Come proteggersi dall’influenza australiana?
La maggior parte delle persone guarisce entro sette o dieci giorni e i bambini e le persone di età superiore ai 65 anni sono i più vulnerabili. Mangi ha ribadito l’importanza del vaccino antinfluenzale per le persone di età superiore ai 65 anni, il personale sanitario o le persone che potrebbero essere a rischio di complicanze dovute all’influenza. Il vaccino antinfluenzale non interferisce con gli altri e può anche essere inoculato contemporaneamente al vaccino covid. Gli anticorpi impiegano circa due settimane per svilupparsi.
Le informazioni scritte all’interno dell’articolo hanno un mero scopo divulgativo e, pertanto, non devono essere prese come spunto per diagnosi o trattamenti. In caso di malesseri o sintomi influenzali è bene contattare subito il proprio medico di base.