Salute

Alzheimer, la dieta adeguata per prevenirlo: l’alimentazione da seguire

Alzheimer è sempre al centro di tantissimo interesse. Secondo un’indagine ci sarebbe la dieta perfetta per prevenire questa forma di demenza. I dettagli della ricerca.

I dati di persone coinvolte in questa comune forma di demenza sono sempre più alti. L’alzheimer provoca un continuo declino che incide sul pensiero e sul comportamento. Per tale ragione, gli studi vanno avanti e cercano in ogni modo di prevenirlo e curare data la sua incidenza sulla vita di una persona.

Fonte foto: Canva

Nel corso del tempo sono stati fatti gran passi in avanti in materia di ricerca ma non si è ancora arrivati ad una cura definitiva. Una novità in materia di prevenzione, però, arriva tramite uno studio sui flavonoli che è stato composto dal Rush Medical Center situato a Chicago negli Stati Uniti. Uno studio che ha riguardato circa mille persone senza demenza.

Come detto, gli studi scientifici in materia di prevenzione e cura sono andati sempre più avanti. È di poco tempo fa la notizia di un farmaco che rallenterebbe l’alzheimer. In questo caso, invece, la ricerca ha messo in luce di come l’assunzione di flavonoli rallenterebbe il declino cognitivo che porta poi a questa forma di demenza.

La dieta che aiuta a prevenire l’alzheimer: lo studio sui flavonoli

Partiamo con il dire che i flavonoli hanno una composizione vegetale e appartengono alle flavonoidi. Questi sono sostanze antiossidanti che servono nella lotta ai radicali liberi. Quest’ultimi incidono in maniera sostanziosa nei processi di invecchiamento. Tanti studi hanno sottolineato come i flavonoli siano importantissimi contro i danni creati dallo stress ossidativo. Ci sono anche altri benefici che riguardano la riduzione di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2.

Il flavonolo è possibile ritrovarlo in diversi alimenti. Possiamo citare il cavolo, i broccoli, mele, cipolle gialle, vino rosso e verdure a foglie verdi come gli spinati. Grazie alla Quercetina, secondo altri studi come riportato da Ok-Salute e Benessere, è utile anche contro le malattie virali.

Lo studio condotto nella sede di Chicago ha messo in luce di come chi assumeva più di frequente alimenti con questa sostanza avesse un livello di declino più lento. i risultati dello studio sono apparsi sulla rivista scientifica specializzata Neurology.

Alzheimer e il ruolo dei flavonoli: cosa dimostra la ricerca

Gli esperti di Chicago hanno fatto riferimento a circa mille persone con età media di 81 anni. I partecipanti hanno compilato un questionario per confessare la frequenza di assunzione di alcuni alimenti. Inoltre sono stati sottoposti a test cognitivi e di memoria ogni anno. In media è risultato che l’apporto di questa sostanza era di 10 milligrammi al giorno. Mentre il gruppo più basso si è fermato a 5 mg al giorno. Mentre il più alto ha toccato i 15 mg.

Quanto emerso dallo studio è che un alto apporto di flavonoli concedevano una riduzione del 32% del declino cognitivo. Chi ha ricevuto dei benefici, secondo l’indagine, sono stati chi ha assunto cavoli, fagioli, tè, spinaci, broccoli. Benefici anche per chi ha assunto tè, mele, pomodori, vino e arance.

Alzheimer e stili di vita: la loro incidenza

Thomas Holland, autore dello studio, si è mostrato entusiasta sul collegamento tra le scelte dietetiche e una riduzione del declino cognitivo. Sottolinea di come mangiare frutta e verdura, consuma tè possa mantenere in forma il cervello. Lo studioso consiglia a tutti di modificare il loro stile di vita e trasformarlo in più sano così da avere benefici sul lungo periodo.

L’articolo contiene informazioni apparse su riviste di settore. Queste non devono in alcun modo sostituire diagnosi o piani terapeutici. E non devono sostituire la classica e doverosa consulenza da uno specialista o dal medico di fiducia.

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