Pistacchio di Bronte: occhio alle imitazioni, ecco come riconoscere l’eccellenza siciliana

Il pistacchio di Bronte è uno dei principali tesori della nostra Sicilia. Nascosto tra le colline dell’Etna, accarezzati dal sole dei monti e dalla forza della pietra lavica: i pistacchi di Bronte sono un’eccellenza della Trinacria, ricercatissima nel mondo. 

Basti pensare che è talmente richiesto che, spesso, è impossibile trovarlo (e acquistarlo). Soprattutto se cerchi gli originali pistacchi di Bronte, ovvero le noci dell’omonimo paese dove viene coltivato l’omonimo albero. 

Pistacchio di Bronte
Pistacchio di Bronte

In questo articolo, vogliamo aiutarti a conoscere meglio e comprendere le caratteristiche peculiari dei pistacchi di Bronte originali della Sicilia, per evitare di acquistare il falso pistacchio di Bronte. Devi sapere, infatti, che in Sicilia i commercianti vendono contemporaneamente, il vero Pistacchio di Bronte e una finta noce proveniente dall’estero (molto spesso Turchia) e che assomiglia ai famosi pistacchi di Bronte.

Sono decisamente diversi da tutti gli altri. Rispetto ai pistacchi della California, sono più piccoli, di un verde più profondo, con la buccia splendidamente spennellata di viola reale e hanno un sapore più ricco e concentrato. Sono unici nel loro genere.

L’Etna si leva in lontananza, un filo di fumo che si espande dalla sua sommità. La lava nella terra, i minerali nella lava stessa, rendono diverso il gusto dei pistacchi. Altri posti come l’Iran, la Turchia, la California, non hanno questo tipo di terreno.

A pochi chilometri dal centro del paese, gli alberi, abbastanza bassi e sparsi di lucide foglie verdi, sono aggrovigliati ovunque. La “raccolta”, solitamente da fine agosto a settembre, viene effettuata interamente a mano. Le noci vengono stese durante la notte sotto tettoie di stoffa, poi sgusciate e confezionate intere, tritate, macinate o in pasta in semplici fabbriche artigianali.

Ogni famiglia a Bronte ha alcuni alberi di pistacchio: i romani portarono per primi i pistacchi in Sicilia dal Medio Oriente, ma poi le piante furono più o meno dimenticate. Quando gli arabi conquistarono la Sicilia, nel IX secolo, hanno ricominciato la coltivazione.

Le noci vengono raccolte ogni due anni. Anni di maggese alternati proteggono gli alberi e migliorano la qualità. E, a differenza dei pistacchi della California, gli alberi non vengono mai irrigati, rendendo il sapore più intenso.

Pistacchio di Bronte: figlio legittimo dell’Etna e della Sicilia più bella

Il pistacchio è un alimento tipico e tradizionale siciliano. La Sicilia , infatti, è l’unica regione d’ Italia dove si produce il pistacchio. La produzione principale è appunto Bronte  il piccolo paese vicino all’Etna. A dire il vero, l’area dove cresce il pistacchio di Bronte è molto piccola, solo 30000 mq. Purtroppo la produzione non basta a soddisfare le richieste provenienti da tutto il mondo. Basti pensare sotto Natale quanti chef italiani stellati li vogliono per i loro panettoni.

Il pistacchio di Bronte ha comunque delle caratteristiche particolari che lo hanno reso famosissimo in tutto il nostro pianeta. Le noci che crescono nei pressi dell’Etna hanno, infatti, come già detto un colore verde più brillante, insieme ad un aroma speciale e ad un gusto universalmente riconosciuto come unico e particolarissimo. Grazie a queste caratteristiche, il pistacchio di Bronte è anche definito l’oro verde della Sicilia e la principale fonte economica dell’omonimo paese di Bronte. Questo “oro verde” ha ottenuto la denominazione di origine protetta (DOP) nel 2009.

Occhio quindi alle imitazioni e naturalmente, visto che siamo di fronte a un prodotto di nicchia, con una resa molto limitata, possiamo trovarci di fronte, nel caso del vero pistacchio di Bronte, anche a un prezzo medio che parte dai 60 euro al kg. La qualità ha il suo costo!

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