Tante persone, soprattutto in Italia, hanno l’abitudine di bere caffè a stomaco vuoto appena svegli. Una pratica molto comune. Ma fa bene o fa male alla salute? La risposta ce la da la scienza.
Non c’è niente di meglio che sorseggiare una tazzina di caffè per iniziare la giornata. Si tratta di un’abitudine che appartiene a milioni di persone in tutta Italia, ma anche nel mondo. C’è chi ama berlo guardando notizie dell’ultima ora o chi, invece, decide di farlo in compagnia con la propria famiglia. Ci sono modi molto diversi per prenderlo: con lo zucchero, amaro, corretto con il latte o con la panna. Ma fa male berlo a stomaco vuoto?
Il caffè è una delle bevande più consumate in tutto il mondo. Non per niente, le persone lo prendono all’inizio della giornata per ricaricare le energie, perché oltre ad avere un sapore e un aroma imbattibili, apporta diversi benefici all’organismo. Soprattutto per le persone che sono al lavoro o sono concentrate nel fare qualche attività. E, sebbene sia un ottimo stimolante, molti ritengono che non sia consigliabile assumerlo a stomaco vuoto.
Per quale motivo bere il caffè a stomaco vuoto potrebbe fare male al nostro organismo? Alcuni studi hanno sottolineato che questo meccanismo potrebbe provocare delle irritazioni al nostro stomaco, causando quindi indigestione e stravolgere chi ha ulcere e bruciore di stomaco. Ma è vera questa affermazione? Andiamo a capire che cosa è stato detto in questi anni e che cosa ci sta sotto.
Secondo gli studi realizzati dalla Biblioteca Nazionale degli Stati Uniti, il consumo di caffè a stomaco vuoto favorisce il reflusso gastroesofageo. Tuttavia, a differenze di quanto si possa credere, non è associato a dispepsia o indigestione. Al contrario, questa bevanda stimola la contrazione della cistifellea e l’attività motoria del colon. E sebbene aumenti la produzione di acido gastrico, non causa problemi digestivi. A meno che qualcuno non sia sensibile al suo consumo o soffra di problemi di bruciore di stomaco.
Sulla stessa linea, se non lo si beve a stomaco vuoto, c’è chi fa notare che non va assunto perché aumenta la secrezione di cortisolo. Proprio quando i livelli di questo ormone steroideo sono alti all’inizio della giornata. A questo proposito, si dice che sebbene gli effetti siano elevati, sono temporanei e le conseguenze sono minori in coloro che lo assumono regolarmente. Si sostiene addirittura che il caffè possa avere anche delle proprietà antistress e che berlo regolarmente riduca l’ansia e migliori l’umore.
Tante sono le persone che si chiedono quanto caffè è possibile consumare durante il giorno per non avere problemi di nessun tipo. È stato condotto uno studio in merito che è stato pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition che rivela che coloro che consumano più di sei tazzine di caffè al giorno hanno il 22% di possibilità in più di accusare malattie cardiovascolari.
Tale studio, quindi, ci ha rivelato che, per evitare malattie cardiache e far stare in salute il cuore è sempre opportuno bere meno di sei tazzine di caffè al giorno. Proprio questa è la quantità giusta, a seconda delle necessità, dove la bevanda non va ad incidere sul nostro apparato cardiovascolare. Altrimenti si va incontro ai più vari rischi anche perché ci sono dei rischi per la salute se si beve caffè con le medicine.
Vari studi confermano che il caffè ha molti benefici che vanno oltre le proprietà energetiche della caffeina. Se consumato con moderazione, la bevanda ha molte proprietà di cui possiamo beneficiare. Tra i vantaggi di bere il caffè ogni giorno c’è il fatto che stimola il sistema nervoso centrale, poiché è un potente stimolante, combatte la fatica e la stanchezza.
Tra i vantaggi c’è anche quella che il caffè riduce il rischio di diabete, perché i suoi principi attivi hanno la capacità di regolare i livelli di zucchero nel sangue. Uno dei benefici è anche quello che aiuta a perdere peso, in quanto una tazzina di caffè favorisce il metabolismo e aumenta l’ossidazione degli acidi grassi, in pratica accelera il metabolismo e migliora la combustione del grasso corporeo.
Avendo la capacità di aumentare la produzione di neurotrasmettitori, aiuta a regolare l’umore di qualsiasi persona e riduce lo stress. Le malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson possono diminuire in chi consuma caffè: nel primo si riduce al 60%, mentre nel secondo tra il 32% e il 60%. Il caffè apporta benefici anche al fegato in quanto riduce il rischio di contrarre la cirrosi dell’80%, così come il cancro al fegato e il fegato grasso del 40%.
Poiché è ricco di polifenoli, il caffè è benefico per la salute cardiovascolare, in particolare per migliorare la disfunzione endoteliale, contribuendo così a prevenire l’ipertensione. Colpendo particolari aree del cervello responsabili della memoria e della concentrazione, il caffè fornisce una spinta importante per quanto riguarda la memoria a breve termine.
Le notizie che sono riportate all’interno dell’articolo hanno una finalità informativa e sono state riprese da fonti attendibili. L’obiettivo è quello di divulgare gli studi scientifici, ma non si vuole prendere il posto di pareri degli esperti. Pertanto, in caso di consigli vari è sempre opportuno rivolgersi ad uno specialista o al proprio medico curante.
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