Può capitare a chiunque avere un piccolo blackout di memoria in determinati momenti della giornata. Le amnesia possono essere ricondotte a varie cause. Ma ci sono alcuni segnali che non devono essere presi in modo superficiale.
La vita quotidiana di ognuno di noi è talmente frenetica che non ricordarsi dove si è messa la chiave della macchina o il proprio smartphone è una cosa che potrebbe essere normale. Così come non ricordarsi lì per lì il nome di un cantane. Sono dei piccoli inciampi di memoria che sono comuni tra le persone, soprattutto tra coloro che stanno avanzando con l’età. Se questi non sono troppo frequenti non c’è alcun modo di essere preoccupati.
La maggior parte delle volte si tende a dimenticare delle cose quotidiane, come ad esempio l’orario di un appuntamento o dove si è messo il pacco di biscotti. Mancanze che possono capitare un po’ a chiunque. Mentre la maggior parte delle volte si fa bene a lasciar correre, le cose cambiando quando invece ci sono alcuni segnali che possono essere allarmanti e che quindi non si possono non prendere in considerazione.
In molti, purtroppo, prendono sottogamba alcuni momenti di blackout di memoria, ma non sanno che è un errore. Purtroppo il cervello, così come il nostro corpo, tende ad invecchiare. E quindi i neuroni si restringono e quindi sono meno attivi tra di loro. Ma i cosiddetti ‘buchi di memoria’ non sono da ricondurre tutti all’invecchiamento. Andiamo a vedere quando preoccuparsi.
Abbiamo già detto che le piccole amnesia quotidiane possono essere ricondotte a varie cause. Su tutti l’avanzare dell’età, visto che i neuroni tendono a ristringersi. Ma ci possono essere anche altri fattori, che colpiscono anche quando si è giovani, parliamo di stress, ansia, distrazione, umore negativo o mancata concentrazione.
Tuttavia, a volte però la dimenticanza è dovuta dal cervello che fatica a recuperare i ricordi “utili” e quindi decide autonomamente che cosa ricordare e cosa no. Il processo è stato spiegato su The Conversation, dove è stato riferito che in genere il nostro cervello conserva più facilmente informazioni che hanno un carattere sociale, come ad esempio il gossip e intrattenimento. Mentre tende a dimenticare tutte quelle informazioni che hanno un carattere più astratto, parliamo ad esempio in questo caso di numeri di telefono.
Tutti dimenticano le cose a volte. Ma le amnesie sono allarmanti quando diventano persistenti, come viene sottolineato su Focus. Se queste peggiorano con il passare del tempo, tanto che interferiscono con le attività della nostra quotidianità. Tanto che si potrebbe parlare di decadimento cognitivo lieve, si tratta di uno statuo di transizione tra l’invecchiamento cerebrale e la demenza.
Quando si è in uno stato in cui si sta andando verso il decadimento cognitivo lieve, che potrebbe portare ad una demenza, si hanno alcuni sintomi da tenere in considerazione. Tra questi c’è senza dubbio la compromissione della memoria, ma anche quella del ragionamento e del giudizio. Si hanno anche delle difficoltà di linguaggio e capacità di pensiero.
Questo stato di solito inizia gradualmente, peggiora nel tempo e compromette le capacità di una persona nel lavoro, nelle interazioni sociali e nelle relazioni. Altri segni potrebbero includere: fare ripetutamente le stesse domande, dimenticare le parole comuni quando si parla e mescolare le parole, ad esempio dicendo “letto” invece di “tavolo”. Ma anche impiegare più tempo per completare attività, come seguire una ricetta.
Ci sono persone che posizionano gli oggetti fuori posto in luoghi inappropriati, come mettere un portafoglio in un cassetto della cucina. Nelle forme più gravi ci si perde quando si cammina o si guida in un’area familiare. Altre persone accusano dei cambiamenti di umore o comportamento senza una ragione apparente.
Nel magazine Focus viene spiegato che non sempre il decadimento cognitivo lieve che porta a dei blackout di memoria diventa una malattia. A volte è una condizione che rimane stabile nel tempo, mentre in altre persone può addirittura migliorare, soprattutto se è una caratteristica che dipende dall’ansia e dallo stress. Avere un lieve deterioramento cognitivo non ti impedisce di svolgere le attività quotidiane e di essere socialmente impegnato.
Ricercatori e medici stanno ancora imparando a conoscere il lieve deterioramento cognitivo. Per molte persone, la condizione alla fine potrebbe progredire verso la demenza a causa del morbo di Alzheimer o di un altro disturbo. È stato sottolineato che tra il 10 e 15%, questa condizione potrebbe essere un prodromo di Alzheimer, che recentemente è stato scoperto un test per rilevarlo alle prime fasi.
Le informazioni riportate nel seguente articolo hanno una finalità esclusivamente divulgativa e non devono essere prese in considerazione in merito ad eventuali diagnosi o trattamenti. In ogni caso, il consiglio è sempre quello di informare il proprio medico curante e nel caso decidere di andare a approfondire da uno specialista.
Quanti caffè si possono bere al giorno per non incappare in problemi di salute? La…
Daria Bignardi e la malattia che l'ha segnata per un lungo periodo. La conduttrice ha…
Ci sono periodi dell'anno in cui tutti sono più nervosi e stressati. È una condizione…
Quando ci sono giornate di freddo è normale essere assaliti da brividi di freddo, soprattuto…
Se durante i periodi più freddi dell'anno ti accorgi di avere le difese immunitarie basse…
Le microplastiche, ormai, sono un argomento conosciuto da tutti. Si parla spesso della loro presenza…