Blocco intestinale: cause, sintomi e terapia

Il blocco intestinale è una condizione medica molto pericolosa perché può arrivare in alcuni casi a ostruire totalmente il transito delle sostanze prodotte dalla digestione. Le complicanze in alcuni casi possono essere anche letali, per questo motivo è necessario ricorrere immediatamente al medico per una diagnosi e una terapia tempestiva.

Si ha un blocco intestinale quando vi è un elemento che impedisce il transito del cibo o comunque lo rallenta. In alcuni casi può essere un problema molto grave ed è considerato perciò un’emergenza medica.

Per comprenderne la pericolosità, nel 2015 ad esempio sono avvenuti circa 3,2 milioni di casi di blocchi intestinali nel mondo di cui 264.000 circa sono risultati fatali per il soggetto.

Cause del blocco intestinale

Il blocco intestinale può essere di tipo meccanico oppure no. Vediamo quali sono le rispettive cause. Nel caso di un blocco di tipo meccanico a livello dell’intestino tenue le cause possono essere:

La formazione di aderenze per esempio, oppure di ernie. Altre volte invece può dipendere da un volvolo, cioè una condizione patologica dove un’ansa dell’intestino si attorciglia su se stessa. Può dipendere da un tumore oppure da una malformazione anatomica. Alcune volte l’ostruzione dipende dall’ingestione di un corpo estraneo.

A livello del grande intestino invece le cause possono essere altre, come l‘ammasso di materiale fecale duro e secco, aderenze, tumore al colon o alle ovaie, una diverticolite, la stenosi del colon e malattie infiammatorie intestinali.

Quando invece si parla di un blocco intestinale non meccanico, può essere sia temporaneo che cronico. Tra le possibili cause troviamo gli interventi di chirurgia addominale, gastroenterite o appendicite, alcuni farmaci, malattie come la sclerosi multipla o il morbo di Parkinson, squilibri elettrolitici, malattie mitocondriali, ipotiroidismo etc.

Sintomi del blocco intestinale

Il blocco intestinale è caratterizzato da alcuni sintomi piuttosto intensi, i quali portano la persona a ricorrere alla diagnosi medica in fretta. I dolori e i crampi addominali infatti sono piuttosto forti. Il dolore si localizza nello specifico al centro dell’addome ed è di solito di tipo intermittente, con spasmi di pochi minuti. Quando il blocco è a carico dell’intestino crasso il dolore è al basso addome ed è continuo, oppure gli spasmi sono di lunga durata. Questi episodi sono accompagnati nausea e di vomito. Quando il vomito è ripetuto, può portare anche alla disidratazione e agli squilibri elettrolitici.

L’addome si gonfia, si presentano diarrea alternata a stipsi e l’intestino inizia a emettere rumori piuttosto forti. Nel bambino invece sono tipici anche altri sintomi come per esempio la febbre, il vomito biliare, una sensazione di debolezza, sonnolenza.

Complicazioni del blocco intestinale

Il blocco intestinale deve essere curato tempestivamente per evitare serie complicazioni, le quali possono anche essere letali. Può portare infatti alla perforazione intestinale, alla comparsa di emorragie e infezioni.

Questo perché in sede intestinale iniziano ad accumularsi cibo, gas e succhi gastrici. Più tardano le cure e più si accumulano le sostanze e questo può portare anche alla rottura dell’intestino, con conseguenti emorragie e fuoriuscita di una parte del contenuto intestinale.

Come avviene la diagnosi?

La diagnosi deve essere eseguita dal medico attraverso un esame obiettivo, così da comprendere i sintomi e valutare le possibili cause. Dopo serve confermare o smentire il tutto con la radiografia dell’addome, la quale normalmente evidenzia senza problemi il blocco. La TAC addominale può servire per valutare il grado di severità dell’ostruzione, viene in alcuni casi utilizzata in sostituzione della TAC.

Terapia del blocco intestinale

Il blocco intestinale richiede l’ospedalizzazione del paziente in ogni caso. Se il blocco è di tipo parziale e non meccanico temporaneo di solito i trattamenti standard sono sufficienti a risolvere il problema. Se invece vi è un blocco completo dell’intestino, occorre intervenire anche a livello chirurgico.

Durante l’ospedalizzazione serve installare una flebo per rifornire la persona dei liquidi e il sondino naso-gastrico che arrivi fino allo stomaco. In questo modo viene svuotato di fluidi, gas e liquidi favorendo almeno la disostruzione. Per scaricare l’urina serve il catetere vescicale.

Quando il blocco è parziale, il problema di solito regredisce semplicemente attraverso queste pratiche. Servirà poi seguire una dieta alimentare per facilitare i tempi di guarigione.

Se invece il blocco intestinale è completo, normalmente richiede anche l’intervento chirurgico così da ostruirlo. Servirà rimuovere la causa dell’ostruzione e possono essere adottate diverse tecniche in base alla causa stessa del blocco.

Claudia Lemmi

Classe '89, una passato di arte che inizia con un pennello e prosegue con una biro in mano. Oggi sono web writer specializzata nella creazione di contenuti sul benessere, la salute e l'alimentazione.
Close