Il botulino è un batterio che contamina gli alimenti. E’ particolarmente pericoloso per la salute, perciò occorre far molta attenzione che non sia presente negli alimenti che mangiamo. Il problema è che non si vede, perciò occorre adottare alcune precauzioni per non andare incontro a un’intossicazione da botulino.
Ingerire cibi dove è presente il clostridium botulinum causa il botulismo, un’intossicazione severa che ha un tempo d’incubazione che va dalle 12 alle 48 ore nella maggior parte dei casi. Sono rari i casi che arrivano a 8 giorni.
Il tasso di mortalità solo fino a pochi anni fa era di circa il 60-70%. Oggi per fortuna la situazione è migliore grazie alle nuove scoperte in materia. La possibilità di sopravvivenza, se la diagnosi è tempestiva, è di circa l’80-85%. La terapia principale è quella di somministrare purganti o ematici in modo da far uscire le tossine prima che vengano assorbite dal corpo. Dopo si ricorre alla respirazione artificiale assistita e al siero antibotulinico. Dopo occorre seguire una terapia antibiotica a base di penicellina.
Quando l’intossicazione è piuttosto severa, la guarigione totale può avvenire anche a distanza di diversi mesi.
Il botulismo è un problema serio e conoscerne i sintomi aiuta a fare una diagnosi precoce e portarci a ricorrere sin dai primi segnali ai medici. Una diagnosi tempestiva vi ricordo che aumenta le probabilità di salvarvi la vita.
I sintomi si presentano in genere dopo circa 18/36 ore da quando si è consumato l’alimento contaminato. In alcuni casi però possono manifestarsi già dopo 4 ore e in altri, molto più rari, anche 8 giorni dopo.
Le fasi iniziali di questa grave intossicazione alimentare vedono comparire sintomi comuni ad altre intossicazioni, cioè diarrea, nausea, vomito e dolori addominali. Fino a questo punto è difficile pensare appunto all’intossicazione da botulino. La rapida progressione dei sintomi però, aiuterà a fare una diagnosi dettagliata.
Il botulino quando entra in circolazione rende difficile il semplice atto di deglutire, ma anche parlare. La vista inizia a sdoppiarsi e non è possibile vedere chiaramente. La bocca diventa secca e le palpebre cadenti.
Inizia poi una paralisi che parte dal viso, diventa impossibile muovere i muscoli facciali. Poco a poco tale condizione si estende al resto del corpo e diventa difficile respirare.
Nei casi più gravi si presenta rapidamente anche l’insufficienza respiratoria, la quale ha un esito fatale perché blocca i muscoli responsabili della respirazione.
L’intossicazione da botulino può essere più o meno grave. Dipende dalla quantità delle spore ingerite e anche dalla tipologia delle stesse. In alcuni casi infatti l’intossicazione è talmente leggera da rispondersi spontaneamente.
Nonostante esiste una cura contro il botulismo, vi ricordo che il tasso di mortalità è pur sempre piuttosto elevato. Si parla infatti di un 15 o 20% di letalità. Alcune volte infatti i sintomi più gravi sono talmente rapidi che impediscono una diagnosi veloce e tempestiva, essenziale per aumentare le possibilità di sopravvivenza. E’ importante perciò prevenire con la giusta consapevolezza alimentare questo tipo di problema.
Non tutti gli alimenti che portiamo sulle nostre tavole sono a rischio di botulino. Questa è senza dubbio una buona notizia. Solo alcuni tipi di alimenti rappresentano l’ambiente ideale per la proliferazione.
Per svilupparsi prima di tutto, non deve esserci ossigeno. Per questo sono a rischio le semi conserve non acide o che non hanno subito nessun processo di fermentazione.
In genere le conserve industriali non sono pericolose, mentre lo possono essere quelle domestiche, perché realizzate senza nessuna accuratezza rispetto appunto alle norme che permettono di prevenire le tossine botuliniche.
In Italia gli alimenti maggiormente responsabili dell’intossicazione da botulino sono le conserve di funghi sott’olio, di carne e di pesce e di olive nere. Anche le marmellate e le confetture fatte in casa possono provocare questo tipo di intossicazione. Ancora è possibile trovare le scorie di botulino nei salumi fatti in casa.
Solitamente è possibile notare la presenza del botulino perché il coperchio della conserva si rigonfia. Il problema però è che riesce a proliferare, senza dare ulteriori segnali. Alcune volte successivamente si notano le comparse di muffe o il prodotto è irrancidito.
Purtroppo non è sufficiente cuocere un alimento per eliminare le tossine di botulino. La semplice bollitura non uccide le spore, per farlo dovrebbe essere lasciato a bollire almeno 5 ore. 10 minuti per esempio è un tempo considerato sufficiente per disattivare le tossine e perciò se consumato subito dopo potrebbe essere sicuro.
Per riassumere perciò, gli alimenti più a rischio sono:
Conserve vegetali sott’olio: fagiolini, piselli, asparagi, peperoni, fagioli, melanzane e zucchine
Conserve animali: soprattutto il tonno e tutta la carne in scatola
Insaccati, salumi e carni affumicate
Le conserve fatte in casa sono decisamente meno sicure rispetto a quelle industriali perché spesso non seguono le normali norme di sicurezza alimentare.
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