I calcoli renali sono delle aggregazioni di sali minerali che si formano all’interno delle vie urinarie, passano per il rene, le vie urinarie inferiori, la vescica e alla fine all’uretra. Fino alla loro espulsione durante la minzione.
Tra le cause dei calcoli renali troviamo la poca assunzione dei liquidi, una dieta scorretta ma, soprattutto, a una predisposizione genetica. Non sempre i calcoli renali sono associati a sintomi, quando sono di piccoli dimensioni infatti possono passare inosservati. Quando invece le dimensioni sono superiori il dolore che si manifesta è acuto e violento e localizzato nella ragione lombare.
Il calcolo renale è composto da diversi sali minerali già presenti all’interno delle urine, che aumentano di concentrazione, precipitano e si uniscono formando delle piccole pietre. Questi sali minerali sono calcio, fosfati, ossalato e acido urico.
I calcoli renali si formano quando nelle urine sono presenti concentrazioni elevate di sostanze poco solubili, come il calcio per esempio o l’acido urico. Allo stesso tempo il flusso urinario appare più lento e di conseguenza le sostanze poco solubili restano a lungo nelle vie uriarie, hanno così il tempo di precipare per poi aggregarsi. Il rischio è la formazione dei cristalli che danno poi vita a dei sassolini.
Le dimensioni dei calcoli renali sono variabili. Possono essere piccoli come granelli di sabbia o arrivare a essere grandi come delle palline da golf. Possono esserci anche più calcoli all’interno di un rene.
Le cause e i fattori di rischio dei calcoli renali possono essere diversi.
Sesso: gli uomini sono più a rischio di soffrire di calcoli renali rispetto alle donne. Questo perché le donne hanno una concentrazione superiore di citrato all’interno delle urine.
Bere poca acqua: le persone che bevono poca acqua, hanno un limitato afflusso di urine. Di conseguenza i sali presenti all’interno tendono a precipitare e provocano la formazione dei calcoli.
Urina particolarmente acida: si intende in questo caso un pH urinario inferiore a 5.
Stato di disidratazione: la disidratazione può dipendere appunto dal bere poca acqua, ma anche da una iper-sudorazione oppure una condizione di diarrea particolarmente aggressiva.
Età: i primi casi di calcoli renali si presentano in genere tra i 20 e i 40 anni. Sono gli anni in cui è più facile soffrirne.
Famigliarità: coloro che hanno in famiglia persone che soffrono di calcoli renali, sono più a rischio di soffrirne a loro volta. Questo accade per via di un difetto congenito del rene che porta la cistina, un amminoacido poco solubile, a precipitare e provocare quindi la formazione dei cristalli.
Assunzione di sostanze: possono provocare i calcoli renali l’abuso di sostanze come integratori vitamici e salini, oppure alcuni tipi di minerali.
Clima: in estate è più facile soffrire di calcoli renali per via della maggior evaporazione dei liquidi, i quali perciò devono essere reintegrati bevendo molta acqua.
Più che di sintomi dei calcoli renali è corretto parlare di sintomi della colica renale. Come abbiamo visto i calcoli non sempre provocano dolore, il problema è quando sono di grandi dimensioni e causano le coliche.
Il dolore è di tipo acuto, può iniziare in modo improvviso, colpisce il lato dove sta il rene con il calcolo e si irradia verso l’inguine e verso la schiena, arrivando fin sotto le costole.
Nelle urine possono esserci delle tracce di sangue, provocate dalla pietra che scende. Di solito è accompagnato da una sudorazione improvvisa e forte, da pallore, tachicardia nausea e vomito. In alcuni casi possono esserci brividi e febbre, questo quando è in corso un’infezione.
Prevenire i calcoli renali è possibile adottando le giuste abitudini. Vediamo quali sono:
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