Una carenza di vitamina C nei paesi industrializzati come il nostro è comune nella forma lieve e dipende quasi sempre da una cattiva alimentazione. La forma grave invece è molto rara ed è quella che causa lo scorbuto.
Quando ci rendiamo conto di soffrire di una carenza di vitamina C occorre intervenire subito, perché si tratta di una sostanza nutritiva fondamentale per l’organismo umano.
Gioca un ruolo primario nella formazione e la crescita di vari tessuti del corpo, cioè quello cutaneo, osseo e connettivo. Serve anche per le funzioni dei vasi sanguigni e la produzione dei globuli bianchi, mantiene in buona salute i denti.
Se non vi è una carenza di vitamina C il corpo riesce a cicatrizzare nei giusti tempi le ferite.
Il nostro organismo non è capace di sintetizzare e nemmeno di immagazzinare la vitamina C. Per questo occorre assumerne una dose giornaliera ottimale.
La causa principale e la unica degna di nota di una carenza di vitamina C è la cattiva alimentazione. Per esempio chi mangia poca frutta e verdura corre un rischio maggiore di incorrere in questo problema. C’è da dire poi che tali alimenti andrebbero consumi principalmente crudi, perché spesso la cottura uccide questa vitamina.
Questo perché la vitamina C la assumiamo con il cibo. Sono rari i casi in cui la causa è da individuare in un deficit corporeo, dove non riesce ad assimilarla. Per poter intervenire sul problema quindi, occorre intervenire proprio dal punto di vista alimentare ed eventualemente con degli integratori specifici. Ma di questo parliamo nell’ultimo paragrafo.
Ci sono però una serie di fattori di rischio. Per esempio in caso di malattie infiammatorie, ulcere o dopo interventi chirurgici può presentarsi appunto una carenza vitaminica.
Anche la diarrea o l’aumento della diuresi portano a eliminare molto più rapidamente vitamina C. Lo stesso accade in caso di lunghi periodi di stress, nelle persone che fumano o quando si ha la febbre alta.
La conseguenza più seria e pericolosa della carenza di vitamina C è lo scorbuto. Si tratta di una malattia davvero poco frequente oggi come oggi, piuttosto frequente invece tra il XVI e il XVIII secolo tra coloro che viaggiando in mare non potevano mangiare cibi freschi.
Lo scorbuto porta ad anemia, stanchezza, gonfiore in alcune parti del corpo, debolezza diffusa, presenza di ulcere nelle gengive e porta anche alla perdita dei denti.
Un’altra conseguenza molto grave della carenza di vitamina C è durante la gravidanza e interessa il feto, può infatti essere che arrivi a non sviluppare correttamente il cervello.
Per porre rimedio a una carenza di vitamina C occorre intervenire sull’alimentazione. Le principali fonti sono le verdure fresche e gli agrumi. Gli esperti consigliano di consumare questi alimenti quando sono di stagione:
Gli alimenti devono essere il più freschi e meno cotti possibili per poter attingere alle giuste quantità di vitamina C.
I migliori metodi per non perdere la vitamina C in un alimento e cucinarlo sono: al vapore, al microonde oppure con una frittura rapida.
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