Il colesterolo affligge buona parte degli italiani. Un problema molto serio e che va gestito con grande equilibrio. Tra gli aiuti ci possono essere carciofo e bergamotto. Le loro proprietà sono assolutamente da considerare.
La natura, molto spesso, ci fornisce una seria mano anche per quanto riguarda la gestione della propria salute. In questo caso, degli estratti di alcune piante hanno un’incidenza assolutamente positiva sul colesterolo definito come “cattivo“. Per tale ragione, quando si parla di questo argomento, dobbiamo prestare moltissima attenzione.
Il colesterolo alto è sicuramente un problema che si lega a tantissime persone. Un problema che, seguendo i dati dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri tocca ben il 34,3% degli uomini e il 36,6% delle donne con fascia d’età compresa tra i 35 anni e i 79 anni. In numeri chiari, si parla di due milioni e mezzo di italiani che lottano contro questo elemento.
Ragion per cui quando si parla di aiuto contro il colesterolo, l’interesse generale non può essere di livello molto alto. Anche una volta, l’alimentazione può aiutarci. Proprio come avvenuto in supporto di intestino e colesterolo stesso. Anche in questo caso, contro il colesterolo possiamo servirci dei prodotti della natura. Entriamo nel merito della questione.
In certe occasioni, i pazienti sono affetti da ipercolesterolemia lieve o moderata. Questo scenario potrebbe bastare per portare nella propria dieta, sempre prescritta da uno specialista, sostanze che hanno chiarito la loro posizione in merito alle caratteristiche ipolipemizzanti.
I ricercatori, a tal proposito, hanno segnalato nel coro del tempo come gli estratti di alcune piante portano con se dei benefici assolutamente significativi. Tra i benefici troviamo proprio l’abbassamento del colesterolo definitivo “cattivo”. Cosa che porta questi prodotti all’interno della lista dei “nutraceutici”.
Uno degli alimenti simbolo di questo discorso è proprio il carciofo che con i suoi estratti, con il contenuto di polifenoli, possono procedere ad un abbassamento del livello del colesterolo. Questa azione è stata evidenziata dagli studiosi del Dipartimento di scienze farmacologiche e biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano. Inoltre, il carciofo porta con se tutta una serie di aspetti positivi complementari su ossodazione.
Dopo l’analisi, gli studiosi hanno concluso che con le informazioni si può dedurre di come si possano usare estratti di carciofo, sia da solo che combinato, nella terapia che lavora alla cura delle dislipidemie lievi moderate. Si aggiungono anche soggetti affetti da sindrome metabolica o intolleranti ai normali trattamenti ipolipemizzanti.
Quanto emerso dalla ricerca è sicuramente una buona notizia. Anche a seguito del via libera della Commissione Europea. Un via libera arrivato il 2 giugno e che ha visto l’entrata di una nuova regola. Questa disciplina la vendita di un’altra sostanza nutraceutica, utile sempre per il colesterolo e chiamata monacolina. Quest’ultima è estratta dal riso rosso fermentato.
La decisione positiva della Commissione è arrivata a seguito dell’indagine condotto dall’autorità europea per la sicurezza alimentare. Da tempo, infatti, si erano segnalati delle preoccupazioni in ambito di sicurezza. Per questo è scattato il divieto di vendita di prodotti che hanno una quantità di minimo 3 milligrammi di monacolina per uso quotidiano.
Questo regolamento va incontro alla sicurezza dei consumatori, andando a ricollocare alcuni prodotti. Questi, ricordiamo, vanno assunti dietro consiglio e prescrizione medica. Dunque, gli estratti di carciofo e bergamotto sono sicuramente una valida alternativa in questo campo. Questi devono, però, essere standardizzati e condotto in maniera efficiente nell’organismo.
Le informazioni di questo articolo non devono in alcun modo assurgere in posizione primaria rispetto alla consona e sempre consigliabile visita medica. Queste hanno solo ed esclusivamente scopo divulgativo e informativo. In caso di problema si consiglia sempre di contattare il medico di fiducia o lo specialista. Anche in presenza di diagnosi e/o piani terapeutici, dobbiamo seguire la strada tracciata dal dottore.
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