Tra i sintomi più comuni del Covid molti hanno riscontrato la perdita di gusto e odore. Una situazione fastidiosa ma che ha portato la scienza a parlare di forte immunità. Vediamo i dettagli della ricerca condotta.
Gli studi scientifici sono sempre più immersi a dare nuove spiegazioni e soluzioni al problema del Covid. Il virus, ormai da oltre 2 anni, è presente sul nostro pianeta ma rappresenta anche una variabile impazzita. In questo caso, uno studio ha messo in relazione una forte immunità scaturita dalla perdita di olfatto e gusto.
Nel corso del tempo, sono stati vari i sintomi esposti a seguito della positività al coronavirus. Tra questi ci sono state persone che hanno sofferto di anosmia e/o agueisia. Si tratta rispettivamente della perdita dell’olfatto e del gusto. Un problema assolutamente fastidioso ma che, ora, può essere visto in ottica diversa. Secondo gli scienziati, infatti, questo potrebbe essere segno di una risposta immunitaria forte.
In sintesi, aver segnalato questa perdita potrebbe portare ad avere anticorpi per un lungo periodo di tempo dopo la positività. Le ricerche, infatti, hanno evidenziato come il sistema immunitario vada ad eliminare le cellule che sono presenti nel naso, così da far nascere i sintomi. Anche se, altri ancora, parlano di questo aspetto come segnale di avvertimento. Dato che sono le prime cellule che il Covid attacca. Andiamo, quindi, a vedere i dettagli dello studio condotto dai ricercatori della Columbia University.
Lo studio condotto dall’Università americana, e pubblicato sulla rivista Plos One, è stato realizzato con 306 adulti che vivono a New York. Tutti avevano avuto il Covid nei primi momenti della pandemia. Si sono sottoposti a test PCR, anticorpi e raggi X. Più della metà ha svelato che tra i sintomi palesati c’era anche la perdita di olfatto e gusto.
Successivamente sono stati inviati in una clinica dove hanno eseguito un prelievo di sangue. Il periodo del test riguarda la finestra da aprile e giugno 2020. Dal test anticorpi si è evidenziato che 176 persone sono risultati positivi al test mentre 90, negativi.
Gli anticorpi, con il tempo, tendono a svanire ma lo studio ha mostrato che il 71% di chi aveva riportato il sintomo oggetto del nostro articolo risultava avere ancora anticorpi al virus. Per confrontare con chi non è stato raggiunto da questo problema, solo il 57% ha palesato avere gli anticorpi che lottano contro il virus.
I ricercatori hanno diviso l’analisi per sesso, età ed etnia ma hanno sottolineato che chi soffriva di questo sintomo aveva praticamente la certezza di avere anticorpi forti nel tempo. Il riferimento è sempre verso chi non ha mai avuto tale problema.
Nel documento, come riportato dal DailyMail, si segnala come i ricercatori abbiano parlato di forte risposta del sistema immunitario. Tengono a ribadire, però, che bisogna condurre altre ricerche prima di confermare quanto analizzato. Ma tale ricerca va a suggerire come l’organismo combatte il virus.
In attesa di conferme, alcune ricerche hanno evidenziato che la risposta da parte del sistema immunitario può essere quella di eliminare le cellule del gusto e dell’olfatto per difesa contro il virus. Come detto, però, la certezza definitiva deve ancora arrivare.
Le informazioni di questo articolo hanno finalità divulgativa e informativa. Sono informazioni apparsi su riviste specializzate e non devono essere prese come in sostituzione della consulenza medica, questa deve essere sempre prioritaria.
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