La fine della pandemia da Covid-19 si allontana e, all’orizzonte, si stagliano nuove varianti che, però, sembrano provocare sintomi diversi rispetto ai precedenti.
Con l’arrivo dell’inverno sono in aumento i casi anche in Italia, dove la variante dominante, al momento, risulta sempre essere Omicron: la più diffusa anche nel resto del mondo.
Sappiamo che il Covid è un virus che muta piuttosto facilmente e gli studi indicano che Omicron ha anche delle “sottovarianti”, come la BA.2 BA.4, BA.5. Queste, a loro volta, creano nuovi ceppi come l’XBB Gryphone che attualmente sembra quello più largamente diffuso anche in Cina.
La situazione nel Paese orientale sembra essere giunta a livelli preoccupanti. Da giorni, ormai, se ne discute anche in Italia e da poche ore il ministro della Sanità Schillaci ha disposto il tampone obbligatorio per tutti coloro che dalla Cina, giungono in Italia. Quali sono i sintomi registrati più di frequente di queste varianti di Covid?
I sintomi di Omicron e delle sue sottovarianti sembrano essere leggermente mutati, rispetto a mesi fa. Il progetto ZOE COVID Symptom Study del Regno Unito mostra un quadro piuttosto chiaro della nuova sintomatologia.
Secondo lo studio, basato sulle segnalazioni dirette dei pazienti, quelli più comuni, al momento sarebbero: mal di gola, naso che cola, naso chiusi, starnuti, tosse secca, mal di testa, tosse grassa, abbassamento della voce, dolori muscolari, perdita dell’olfatto, in ordine di frequenza.
Uno dei grandi assenti fra i sintomi sembra essere la febbre che sembra essere meno frequente, con queste varianti di Covid. Anche la difficoltà respiratoria è in calo, mentre sono più comuni sintomi tipici del raffreddore. Anche l’anosmia totale è in calo, mentre al decimo posto c’è l’alterazione dell’olfatto e non la sua totale assenza.
In questi giorni l’allerta si è leggermente alzata, anche nel nostro Paese, a causa della nuova ondata che ha colpito la Cina. Si teme questa, e altre possibili ondate, possano causare la creazione di nuove varianti che potrebbero sfidare la copertura attuale dei vaccini. In queste settimane, oltretutto, sta avanzando in Italia anche la cosiddetta influenza australiana, che sta costringendo a letto sempre più persone.
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