La crioterapia è stata utilizzata contro la fibromatosi desmoide. Si tratta di un tumore benigno che cresce nei tessuti. E’ molto aggressivo e le masse che provoca possono essere piuttosto grandi. Le complicazioni per chi ne soffre sono diverse. E’ una condizione molto rara e infatti in Italia vengono diagnosticati circa 150 casi all’anno. Sono soprattutto i giovani a soffrirne e l’età più a rischio sembra essere quella tra i 18 e i 35 anni.
Dalla difficoltà motoria, la compressione degli organi interni fino ad arrivare appunto alla comparsa di forti dolori.
La fibromatosi desmoide sappiamo che può essere trattata chirurgicamente, il problema vero però è che il rischio che si ripresenti è davvero elevato. La chemioterapia può giocare la sua parte, ma solo a livello di crescita tumorale. Ciò significa che non progredisce, però nemmeno regredisce. Lo tiene fermo alla situazione in cui si trova
Prima di testarlo ovviamente è stato fatto uno studio clinico. A portarlo avanti fu il dottor Costantino Errani della Clinica ortopedica oncologica. Il tutto è stato diretto da Davide Donati ed hanno partecipato anche Giancarlo Facchini, dottore di radiologica diagnostica e interventistica e Marco Miceli.
Questo trattamento è stato sperimentato per la prima volta in Italia dagli specialisti dell‘Istituto Ortopedico Rizzoli. La crioterapia è una radiologia interventistica che si è dimostrata utile in questa circostanza e ha già portato sei persone alla guarigione.
In pratica con la crioterapia viene congelato il tumore come primo passo. Questo poi necrotizza fino a ridurre la massa progressivamente. Ecco che questa poi scompare.
Il primo trattamento è stato messo in atto a luglio 2020 su un uomo di 39 anni che soffriva di una massa tumorale che provocava un dolore forte e debilitante. Bastò una sola seduta di crioterapia per ridurre il tumore a tal punto che oggi è praticamente scomparso.
Vengono usati diversi aghi per congelare il tumore. Ogni ago svolge la propria azione su un’area di circa 3 cm. L’ago viene inserito nella massa tumorale così da poter iniettare il gas che congela il tumore. Così facendo le cellule cancerogene non riescono più a nutrirsi e il tumore necrotizza fino ad arrivare alla scomparsa.
E’ un tumore benigno e raro, però può arrivare a condizionare in modo molto pesante la vita della persona che ne soffre. Fino a oggi il miglior trattamento sembrava essere la chemioterapia a dosaggi bassi, la quale semplicemente consentiva alla malattia di non progredire.
Difficilmente i medici sceglievano di ricorrere alla chirurgia, in quanto è un tumore che ha elevatissime percentuali di recidiva.
Ecco che un giorno dal Memorial Sloan Kettering Cancer Center esce uno studio che propone di usare la crioterapia per questo tipo di tumore.
L’Ospedale Ortopedico Rizzoli ha già trattato ben sei pazienti e le visite stanno andando molto bene. Prima di tutto le persone hanno visto un miglioramento dei sintomi immediato e davvero incoraggiante.
Il vantaggio per i pazienti in verità è doppio perché la crioterapia è meno invasiva della chemioterapia e inoltre è chiaramente più efficace.
Hanno già fatto sapere che investiranno anche grazie alla Regione Emilia Romagna ben 2 milioni di euro per comprare un’apparecchiatura di ultima generazione per la crioterapia, così da garantire prestazioni sempre migliori.
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