La dieta a basso contenuto di carboidrati potrebbe essere fattore di rischio per il diabete. Lo ha svelato una ricerca in merito che ha messo in luce anche altri aspetti. Entriamo nei dettagli.
Sappiamo molto bene come la prevenzione, sia per il diabete che per altro, è fondamentale. In molti casi, un tassello fondamentale è dato dall’alimentazione. Questo aspetto è a dir poco vitale. Ma sul diabete c’è una corrente di pensiero che secondo uno studio sarebbe sbagliata: quella che riguarda la dieta low carb.
Nel tempo si è sempre più la concezione che una dieta a basso contenuto di carboidrati fosse ottima per la prevenzione al diabete. Uno studio, però, ha smentito tale corrente di pensiero. Ribaltando completamente lo scenario ottimistico e positivo creato. Lo scopo dell’indagine è stato quello di trovare un legame tra queste diete e il rischio di diabete di tipo 2.
Tale malattia si lega anche ad alcune star del mondo dello spettacolo. Sono vari i volti noti che soffrono di diabete di tipo 2. In questo caso, l’indagine ha portato alla luce che la qualità totale di carboidrati risulta essere più importante della quantità.
Per l’indagine sono stati utilizzati dati di 203.541 adulti che in principio non presentavano una situazione di diabete. I pazienti hanno preso parte al Nurses’ Health, al Nurses’ Health Study II o allo Health Professionals Follow-Up Study. Questo si è svolto tra il 1984 e il 2017.
Gli studi si sono eseguiti tramite un monitoraggio dei pazienti di un massimo di 30 anni. A loro è stato richiesto di compilare un questionario in cui si specificavano le abitudini. Il questionario doveva essere ripetuto ogni 4 anni. Per determinare la quantità di carboidrati consumati si è considerate la percentuale di energia quotidiana totale che derivava da questi oltre che da proteine e grassi.
Alcuni partecipanti presentava un quadro dove solo il 40% dei carboidrati appariva. Oltre questo elemento, l’altra rilevazione ha segnalato che chi seguiva una dieta a basso contenuto di carboidrati, con all’interno proteine animali e grassi, avevano un rischio del circa 35% di incappare nel diabete di tipo 2. Percentuale che saliva al 39% per le persone che non consumavano i cereali integrali.
Mentre il rischio era inferiore del 6% per chi, pur seguendo questa dieta, la integrava con proteine e grassi vegetali. Rischio inferiore del 15% per chi consumava una quantità bassa di carboidrati raffinati e zucchero.
I ricercatori dello studio hanno sottolineato che la prevenzione per persone non predisposte a tale malattia risiede nella qualità di proteine, grassi e carboidrati. L’aumento del rischio è stato evidenziato avvenire tramite una dieta low carb a base animale. Questo perché i grassi saturi possono aumentare la resistenza all’insulina che è vitale nello sviluppo del diabete.
Molto meglio avanzare su una dieta che si lega all’ambito vegetale. A tal proposito, si sottolinea come la fibra e l’amido che sono nei prodotti vegetali hanno caratteristiche antinfiammatorie. Questa proprietà aiuta ad abbassare il rischio di diabete. La fibra porta a ridurre gli zuccheri nel sangue dato che rallenta il rilascio di glucosio nel processo sanguigno.
L’articolo contiene informazioni di studi apparsi su riviste specializzate. Hanno solo scopo divulgativo e informativo e non devono impedire la classica consulenza da uno specialista. E non devono in alcun modo sostituire un piano terapeutico o una diagnosi.
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