Si parla molto del disturbo della personalità borderline in campo scientifico, perché da molti non viene riconosciuto come un disturbo vero e proprio ma piuttosto è un termine utilizzato per indicare una serie di casi che non sono diagnosticabili in altra maniera.
Se entriamo però nel dettaglio, scopriamo che il disturbo borderline ha delle sue proprie caratteristiche e queste sono ben specifiche. Perciò vediamo come si manifesta in genere una persona che ne soffre.
Le conseguenze del disturbo della personalità borderline sono piuttosto importanti. Questo perché vi è una forte instabilità emotiva e relazionale.
Chi soffre di tale disturbo idealizza o svaluta le persone, le ama o le odia. Non sa trovare una via di mezzo e questo provoca ovviamente dei comportamenti forti, che possono sfociare anche in depressione, forti sentimenti di rabbia, desiderio di vendetta, paranoia etc.
Chi vive a lato di una personalità borderline deve affrontare un duro compito e spesso ha la sensazione di vivere su un campo minato. Si vedono sempre sotto mira, vivono delle dimostrazioni di gelosia ossessiva che può arrivare anche a uno stato di paranoia.
Alcune volte il disturbo borderline della personalità viene confuso con il disturbo bipolare. In comune hanno solo un tono dell’umore fortemente instabile, però hanno dei quadri clinici con differenze importanti.
Per poter intervenire su una condizione di disturbo borderline è importante che si inizi sin da subito, nel momento in cui si riconosce, un trattamento con psicoterapia strutturata con orientamento cognitivo-comportamentale.
Sono state provate diverse tecniche a riguardo ed è stato dimostrato da alcuni studi che la terapia dialettico comportamentale offre buoni risultati. Nasce negli USA ed è oggi ampiamente utilizzata anche in Italia.
Lo scopo delle terapie è quello di interrompere già dall’inizio i comportamenti autolesivi e aggressivi. Cioè tutti quei comportamenti che rappresentano un rischio alla salute e alla vita stessa del paziente. Subito dopo occorre intervenire su quelle difficoltà che la persona ha nel poter vedere in modo stabile se stesso e gli altri.
E’ difficile in realtà lavorare con una personalità borderline proprio perché tende a idealizzare e perciò la relazione con il medico potrebbe essere compromessa.
Infine per quanto riguarda la possibilità di adottare delle terapie farmacologiche, queste non sono particolarmente risolutive, però possono aiutare a ridurre un po’ l’impulsività così come a stabilizzare il dono dell’umore.
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