Il disturbo psicotico, meglio noto come psicosi, è un termine piuttosto recente. E’ stato infatti introdotto solo nel XIX secolo con lo scopo di indicare la follia. Con il passare del tempo però è stata data una denominazione più specifica alla malattia, portandola a distinguere da altre forme di malattie mentali e identificare meglio infatti i sintomi.
Il disturbo psicotico è un disturbo mentale grave caratterizzato da una serie di comportamenti tipici da parte chi ne soffre. In poche parole indica l’individuo che vive dall’ambiente in modo distaccato. Non riesce a provare sentimenti autentici per le altre persone così come incontra difficoltà per esempio a iniziare un’attività.
L’equilibrio psichico della persona è fortemente compromesso. Non solo il suo rapporto con l’ambiente e le altre persone, ma anche il suo pensiero è disturbato.
Il disturbo psicotico è una malattia seria, con sintomi gravi e che influenzano in modo pesante la vita della persona che ne soffre e di chi gli sta vicino. Non tutti i sintomi e le caratteristiche elencate qui sotto sono presenti necessariamente in un individuo, anche per questo motivo è fondamentale che la diagnosi venga fatta esclusivamente da un medico specializzato.
I sintomi tipici della psicosi sono:
I disturbi psicotici normalmente esordiscono presto, cioè durante il periodo adolescenziale e nell’età adulta. Esistono degli specifici fattori scatenanti come per esempio malattie psichiatriche (schizofrenia, disturbo schizo affettivo, disturbo psicotico breve, disturbi dell’umore, disturbo bipolare, depressione grave), traumi alla testa durante il periodo dell’infanzia, uso di sostanze psicoattive (alcol, marijuana, cocaina, anfetamine, LSD etc) e diverse condizioni mediche come:
Esistono diverse forme di psicosi. Le principali e quelle più conosciute sono la schizofrenia, il disturbo delirante, il disturbo schizo affettivo, il disturbo schizofreniforme e il disturbo psicotico breve.
Ci sono però anche altre forme particolari di psicosi, strettamente legate ai vari motivi scatenanti. Basta pensare alla psicosi mestruale, una psicosi breve e legata unicamente al ciclo mestruale. Così come quella post-parto, oppure la psicosi monotematica, cioè quella forma di psicosi che è caratterizzata da illusioni rivolte solo e soltanto nei confronti di uno specifico tema. Oppure c’è anche la psicosi condivisa, cioè una forma di psicosi che si presenta in una persona quando ha avuto una relazione stretta con un’altra persona che è affetta da psicosi.
Le complicanze da una parte sono i sintomi stessi perché compromettono seriamente la qualtià della vita di una persona. Sono 4 quelli ritenuti più importanti, cioè le allucinazioni, le illusioni, la confuzione del pensiero e la mancanza della consapevolezza di sé.
Ci sono poi delle vere e proprie complicazioni. Le statistiche riportano che 1 persona su 10 che soffre di psicosi, ha vissuto episodi di autolesionismo. 1 su 5 invece ha intentato a suicidarsi e 1 su 25 ci riesce. La psicosi porta le persone ad avvicinarsi all’uso e l’abuso di alcol e droghe.
Per curare la psicosi viene usata una terapia farmacologica, il cui scopo è quello di ristabilire il funzionamento corretto del sistema nervoso centrale. Nella fase acuta è fondamentale però è importante seguire anche un intervento psicoterapeutico-riabilitativo, che ha come scopo quello di insegnare le abilità sociali. Viene inclusa anche la famiglia, in modo che sappiamo affrontare al meglio la malattia.
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