Elisa ha spiegato ai suoi tantissimi fan che ha dovuto rinviare alcuni concerti per un problema di salute. Si tratta della vertigine parossistica posizionale.
Tanti fan della musica di Elisa sono in grande preoccupazione per l’annuncio diffuso dalla stessa cantautrice. Nel video postato sui social, Elisa ha spiegato ai suoi follower il motivo che l’hanno portato a spostare le date di Torino e Firenze. Un motivo di salute che ha generato tanta preoccupazione anche se questa è stata smorzata dalla stessa cantante.
In un breve video, Elisa ha comunicato che a seguito di alcuni motivi di salute non potrà esserci sul palco. Questi motivi di salute riguardano la vertigine parossistica posizionale. Dopo aver annunciato questo problema di salute, la nota cantante ha sottolineato di come stia vivendo un’esperienza strana dato che non aveva mai sofferto di questo problema.
Dopo aver svelato il tutto, la cantante ha rassicurato tutti sottolineando di come non sia nulla di grave. A quanto pare, infatti, si tratta di un problema di naturale virale. Questo perché più persone intorno a lei sono state raggiunge da questo problema. I sintomi sono stati uguali e i suoi hanno avuto vita abbastanza breve. Le prime 24 ore, svela, sono state molto turbolente. Dopo, però, è andata meglio anche se presentava vertigini e nausea.
La vertigine parossistica posizione è conosciuta anche come canalolitiasi. Questa è una delle formi più comuni di vertigini ed è dovuta ad un’alterazione della funzione dell’organo dell’equilibrio che è situato nell’orecchio interno. Chi viene colpito vive una sensazione illusoria in cui l’ambiente circostante ruoti a seguito di alcuni movimenti del capo.
All’interno dell’orecchio abbiamo l’organo dell’udito e l’organo dell’equilibrio. Quest’ultimo è chiamato labirinto ed è composto da tre canali semicircolari. Sono gli otoliti, visto il loro peso rispetto al liquidi, a spostarsi durante i movimenti del capo. Cosa che permette una stimolazione peculiare delle cellule recettoriali.
È proprio lo spostamento degli otoliti ad essere alla base di questo problema. Questi, dalla loro zona di riferimento, si spostano dentro i canali semicircolari dove stimolano, per errore, i ricettori che sono addetti all’accelerazione rotatoria del corpo. Così si innesca la sensazione illusoria di rotazione del contesto in cui si è immersi.
In molti casi, il distacco degli otoliti non hanno una causa riconoscibile, in questo caso si parla di vertigine parossistica posizionale idiopatica. In altri causi, questo spostamento sono dovuti a traumi cranici.
Questo problema arriva con la comparsa di vertigini improvvise, per questo motivo il termine “parossistica“. Queste durano pochi secondi e si innescano a seguito di movimenti con la testa. Questo disturbo può arrivare anche svolgendo delle situazioni di vita quotidiana come, ad esempio, alzarsi dal letto. In molti casi ci si lega a sintomi definiti “neurovegetativi” come nausea o sudorazione fredda. Mentre, di norma, non si associa a sintomi cocleari come l’acufene.
La diagnosi arriva dall’esposizione dei sintomi del paziente. Il sospetto diagnostico, poi, viene confermato dalla valutazione fatta dallo specialista con l’otorinolaringoiatra. Il tutto avviene tramite un test che vede in campo delle manovre. Durante queste, lo specialista vedrà gli occhi del paziente con occhiali speciali, Frenzel, oppure con delle maschere con telecamere apposite, videonistagmografia.
Per quanto riguarda la terapia, questa è svolta dalle manovre liberatorie. Il paziente, con il supporto del medico, procede ad alcuni movimenti della testa al fine di eliminare l’aggregato otolitico dal canale semicircolare di riferimento. Spesso basta solo una manovra, nel caso non dovessero funzionare si può ripetere più volte. Si possono eseguire queste manovre anche a casa seguendo le istruzioni dello specialista.
Le informazioni contenute in questo articolo hanno finalità divulgativa e informativa. In caso di problemi, si rende necessario il ricorso al medico di fiducia o dallo specialista. Stesso discorso vale in caso di diagnosi e/o piani terapeutici.
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