L’endometriosi è una patologia femminile comune tra le donne che si trovano in età fertile, con età tra i 25 e i 35 anni. Solo in Italia sembra che circa 3 milioni di donne ne soffrono. E’ una malattia che regredisce spontaneamente quando inizia la menopausa.
Una delle conseguenze più significative dell’endometriosi è la difficoltà a concepire un figlio o può portare all’infertilità. Questo interessa circa il 30-50% delle donne che ne soffrono.
Cos’è l’endometriosi
L‘endometriosi è una patologia a carattere benigno. Fisiologicamente si parla di endometriosi quando la mucosa che normalmente riveste la cavità uterina, si trova all’esterno. Per esempio sulle ovaie, oppure sulle strutture pelviche o addominali.
Quando la donna soffre di endometriosi è più predisposta a soffrire di formazione di cisti, le cui dimensioni sono variabili in base ai singoli casi. Normalmente comunque sono piuttosto piccoli.
Esistono vari stadi dell’endometriosi. Quelle di III e IV grado per esempio sono tanto invalidanti da dare il diritto a ottenere delle esenzioni per quanto riguarda le visite specialistiche.
Tre tipologie di endometriosi
Endometriosi intestinale
L’endometrio può crescere in modo anomalo anche sopra la mucosa dell’intestino, in particolar modo dove c’è il sigma e il retto. Le conseguenze possono essere diverse, come per esempio la formazione di ulcere ed emorragie.
Spesso l’endometriosi intestinale viene confusa con la sindrome del colon irritabile, per questo spesso vi è un ritardo nella diagnosi. Riconoscere precocemente i sintomi invece aiuta a migliorare la qualità della vita. I sintomi associati sono: diarrea, stipsi, nausea, dolore addominale, spasmi addominali e defecazione dolorosa.
Endometriosi profonda
E’ senza dubbio la forma più severa di endometriosi. Si chiama profonda perché penetra nelle mucose che vengono colpite, provocando danni agli organi. Di solito le zone interessate sono il retro perineo, gli organi pelvici e il connettivo pelvico.
I sintomi sono spesso diversi tra loro e questo impedisce una diagnosi precoce. Solitamente però includono diarrea e stipsi oltre che sanguinamento intestinale.
Endometriosi vescicale
Con l’endometriosi vescicale la zona del corpo colpita è l’apparato urinario. E’ piuttosto difficile da diagnosticare perché i sintomi sono simili a quelli di molti altri disturbi del tratto urinario. Cioè: difficoltà a urinare e bruciore nella minzione.
Quali sono i sintomi dell’endometriosi?
L’endometriosi ha sintomi molto generici, per questo tante donne convivono con anni con il problema senza rendersene conto. Molto spesso si rendono conto di averla quando cercano di avere un figlio e incontrano difficoltà nel riuscirci.
Tra i sintomi più comuni troviamo appunto la difficoltà a restare incinta, episodi alternati di diarrea e stipsi, piccole perdite di sangue tra un flusso e l’altro, mestruazioni abbondanti, dolore pelvico e dolore durante i rapporti sessuali oppure molto intenso durante il ciclo mestruale.
Non è raro però che l’endometriosi sia di tipo asintomatico. Viene perciò scoperta quando vengono fatti accertamenti per altri problemi di salute.
Anche i dolori mestruali molto intensi in realtà sono un segnale di allarme che non dovrebbe essere sottovalutato. Spesso si tratta di un problema dell’organismo e deve essere diagnosticata la causa.
Le cause dell’endometriosi
Non vi sono cause certe ma solo ipotesi. La causa più probabile sembra essere la mestruazione retrograda. Cioè quando durante i giorni di mestruazioni il sangue invece di fluire tutto verso l’esterno, una parte torna verso le pelvi. Ecco che il sangue che torna sugli organi pelvici, può portare alla crescita anomala del tessuto.
Un’altra possibilità è che vi sia una modificazione del tessuto pelvico oppure, un’alternazione del sistema immunitario così come vi è l’eventualità che si tratti di un problema genetico, trasmesso da una donna della stessa famiglia.
Diagnosi, come viene eseguita
L’endometriosi viene riconosciuta durante la visita ginecologica e dopo accertata con esami più approfonditi. Gli esami per l’endometriosi comprendono la laparoscopia, la risonanza magnetica e l’ecografia transvaginale.
La laparoscopia comunque resta la forma di diagnosi migliore perché consente di riconoscere bene l’endometriosi e la formazione delle cisti, anche quelle di piccole dimensioni. Si tratta però di un intervento invasivo e deve essere svolto sotto anestesia generale, per questo motivo non è il primo metodo utilizzato.
Per eseguire la laparoscopia viene eseguita una piccola incisione a livello addominale che consente il passaggio di uno strumento d’indagine a fibre ottiche che consente di vedere bene il tessuto fuori dall’utero.
L’endometriosi causa sempre infertilità?
Il primo pensiero di una donna quando scopre di soffrire di endometriosi è questo.
In genere la patologia riduce la fertilità quando non trattata e circa il 30% non può avere figli. Tuttavia non è vero che con l’endometriosi è impossibile avere figli.
Il medico senza dubbio prescriverà degli esami da svolgere così da monitorare sempre la situazione. Farsi prendere dal panico e dalla paura di non poter restare incinta invece è senza dubbio la strada per ritardare il concepimento.