Con il termine fibromialgia, si vuole indicare una sindrome idiopatica e multifattoriale, che comporta forte dolore muscolare cronico, rigidità muscolare, astenia, disturbi del sonno ristoratore ed insonnia, percezione degli stimoli eccessiva, disturbi d’ansia e depressione.
La diagnosi e le caratteristiche della fibromialgia, sono state per un lungo periodo di tempo controverse, e la patologia come una forma generalizzata di reumatismo dalle origini ancora oggi incerte. La scienza è ancora molto impegnata su questa patologia, e i fronti di ricerca aperti sono molteplici.
La fibromialgia non è una patologia psicologica, anche se lo stress emotivo e psicofisico possono incidere moltissimo su di essa, ed ancora oggi, gli esperti considerano tale patologia, come un insieme di sintomi, che vengono trattati nella maggior parte dei casi come fossero psicologici o come effetti di uno stato depressivo. A determinare la malattia potrebbe essere ad esempio la tipologia di lavoro con un soggetto svolge, oppure una predisposizione genetica, una fattore allergico con coinvolgimento del sistema immunitario, che ha causato un tilt da parte dei ricettori neurologici.
Attualmente l’eziologia della fibromialgia è ancora sconosciuta, per questo è considerata come una forma di reumatismo non tipica. Nella fibromialgia non si manifestano segni emetici, muscolari e neurologiche ed attualmente non ci sono aspetti istopatologici caratteristici, che mostrano eventuali danni nei tessuti mediante esami al microscopio. L’infiammazione corporea generale sembra rientrare nella norma, ma la percezione del dolore da parte del soggetto affetto, è molto più elevata di quello che i test dimostrano.
La diagnosi di fibromialgia si basa inizialmente sull’esclusione di altre patologie e poi sulla palpazione dei tender points. Il dolore che lamenta il paziente si manifesta prevalentemente lungo la colonna vertebrale, sulle spalle, nel cingolo pelvico, sulle braccia, nei polsi e nelle cosce. Tali manifestazioni di dolore, spesso sono intervallate da periodi di assenza, ma possono comparire disturbi legati all’umore, disturbi del sonno ristoratore, astenia ed affaticamento cronico.
Inoltre la fibromialgia non risponde al trattamento farmacologico a base di antidolorifici, ed è questa una peculiarità della patologia. I possibili trattamenti sono sempre continuo oggetto di studio, e si raccomanda proprio per l’assenza di questo, di svolgere attività fisica costante, di riposare e di eseguire un regime alimentare dietetico corretto.
Gli elementi che possono influenzare la percezione del dolore da parte di una persona affetta da fibromialgia sono moltissimi, uno tra i principali è lo stato di stress, il contatto con ambienti esterni particolarmente umidi o freddi, oppure indicazioni mediche errate, perché è molto facile confondere la fibromialgia con malattie psicologiche.
Non vi sono esami mirati con lo scopo di evidenziare o meno la presenza di fibromialgia, per questo è molto importante tutto quello che il paziente racconta al medico riguardo la sintomatologia. Una cosa molto importante da tenere presente, è che parte dei sintomi della fibromialgia, si manifestano anche in presenza di altre patologie, come la fatica cronica, la sensibilità chimica multipla, la sindrome delle fascicolazioni benigne. Ipersensibilità, stanchezza cronica e fascicolazioni, sono sintomi che si manifestano anche nella fibromialgia.
Il principale organo coinvolto è la cute, seguito dalle articolazioni e dai muscoli, e le manifestazioni dolorose, sono molto simili a quelli che si manifestano in presenza di dolore neuropatico. Molto spesso la fibromialgia è stata confusa con il reumatismo psicogeno, perché caratterizzata da un aspetto sintomatologico sproporzionato rispetto alle cause vere e proprie. Quando il dolore esordisce, questo appare particolarmente infiammato, contratto e dolente, e le contratture muscolari con l’ipertono, comportano rigidità, specie al mattino. I muscoli che sono sempre in contrazione, consumano energia ed è per questo che la persona affetta, ha una sensazione di stanchezza molto elevata, come se lavorasse giorno e notte.
La difficoltà di prendere sonno ed il dolore che si avverte in presenza di fibromialgia, vengono regolate in maniera diretta dal cervello, così come tutte le funzioni cognitive. Alcuni pazienti hanno riferito di avvertire come un leggero ma costante indolenzimento che tende successivamente a provocare dolore intenso ed acuto, ma pur sempre localizzato ed accentuato nei tender points, ovvero delle zone specifiche dove è possibile tramite la digito pressione il dolore, e da non confonder con i trigger points, dove il dolore non è localizzato, ma tende a manifestarsi in una zona limitrofa.
La fibromialgia provoca dolori alle articolazioni, lombalgia, cervicalgia e molto spesso allodinia e sensazione di benessere alle contratture muscolari della zona vertebrale e del cingolo scapolare. Nel soggetto colpito da fibromialgia si possono manifestare una serie di sintomi che non necessariamente esordiscono tutti nelle stesso momento.
Ora citeremo i principali disturbi che comporta la fibromialgia e quelli più diffusi: insonnia o sonno agitato, diminuzione della forza muscolare nelle mani e nelle braccia, astenia specialmente sotto sforzo, in braccia e gambe, fenomeno di Raynaud, ovvero formicolio, pallore e cianosi momentanea specie nelle mani ed inseguito a freddo o emotività, rigidità al risveglio con fatica del movimento, disturbi della minzione e cisti interstiziali, crampi notturni, tremore, fascicolazioni, spasmofilia e miochimiche, disfunzione dell’articolazione mandibolare e disordini craniomandibolare, sensazione di formicolio della cute, stilettate, caldo improvviso, intorpidimento, cefalea, ansia, attacchi di panico, depressione, disturbi dell’equilibrio, disfunzioni gastrointestinali, difficoltà della digestione, bolo faringeo, alterazioni delle unghie, confusione e stordimento, visione sfocata specie in presenza di poca luce, percezione alterata del caldo e del freddo, intolleranza al freddo oppure al caldo umido, ipersensibilità della pelle, dell’olfatto, dell’udito e della vista, acufeni, infiammazione in forma cronica del vastibolo vulvare, fotofobia ed intolleranza verso ogni segnale luminoso, come monitor, lampadine e televisione, persistenza del dolore anche dopo la somministrazione di farmaci antidolorifici tradizionali, percezione alterata del dolore, sensibilità verso i cambiamento meteorologici ed ai cambi di stagione ed infine sensibilità multipla, ovvero intolleranza senza manifestazioni allergiche di diverse sostanze.
La fibromialgia non è una patologia psichiatrica, ma i problemi legati all’ansia possono peggiorare le stato di salute del paziente affetto da tale malattia. Grazie ad alcune ricerche, è stato possibile evidenziare che alcuni fattori psicopatologici presenti in gran parte dei pazienti fribromialgici, non soffrivano di disturbi di ansia e che i sintomi della malattia era la stessa presente in soggetti affetti da dolore cronico, come l’artrite reumatoide, e possiamo quindi considerarli come reazioni della malattia. Per meccanismi ancora da chiarire, nella fibromialgia è coinvolta la serotonina e quindi moltissimi pazienti possono manifestare stati di ansia e depressione, che uniti alla stanchezza vengono spesso lamentati dai pazienti. Diverse forme, anche se non rientrano a far parte di patologie psichiatriche, possono essere collegati all’ambito della psiconeuroendocrinoimmunologia, ovvero il disturbo sematoforme, o il disturbo da somatizzazione.
Nei malati di fibromialgia, il rischio di manifestare o sviluppare disturbi di ansia, come quello ossessivo- complusivo o, post traumatico da stress, è superiore di 5 volte rispetto ad un soggetto sano. Attraverso uno studio spagnolo, è stato evidenziato come circa il 50% dei malati di fibromialgia, aveva avuto in passato una storia legata a problematiche psichiche e psichiatriche. Molto spesso tali malati, vengono accusati di ipocondria, sia dai famigliari che dai medici stessi, perché vi è realmente una difficoltà nel rilevare dagli esami clinici la fibromialgia, che molto spesso risulta essere negativa e la diagnosi di tale patologia, viene molto spesso accolta dal paziente con sollievo. I soggetti affetti da fibromialgia, che hanno subito anche studi riguardo ad eventuali problemi psicologici, hanno mostrato con frequenza irritazione quando tali disturbi vengono associati alla sindrome depressiva ad esempio, rifiutando anche una eventuale cura farmacologica con antidepressivi.
Come sintomo classico, i pazienti sperimentano mesi di dolore diffuso e inspiegabile. Il dolore si concentra però in maniera prevalente tra le scapole, nella parte inferiore del collo e sotto forma di emicrania. Anche altre parti del corpo come la schiena, i fianchi e il collo sono soggetti a rigidità e dolore. Nella maggior parte dei casi, il dolore è segnalato come peggiore durante le ore della mattina.
Anche i disturbi del sonno sono comuni. Le persone con fibromialgia possono soffrire di insonnia o continuare a svegliarsi nel bel mezzo della notte. Va notato che i livelli di energia non migliorano, anche dopo che il paziente ha dormito bene, il che si traduce in uno stato di stanchezza quasi costante.
I neurotrasmettitori che influenzano la depressione sono legati al dolore. Dunque, sebbene si possa sperimentare depressione o ansia non legata alla fibromialgia, è utile parlare con un medico specialista nel caso in cui si sospetti un’associazione.
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