Questo nuovo studio ha messo in evidenza la gravita del fumo. Il tabacco sta mettendo a rischio la vita di un miliardo di persone e per questo motivo è stato lanciato l’allarme dagli esperti.
Non è una novità il fatto che il tabacco contenga oltre cinquemila sostanze chimiche, compresa la nicotina, deleterie per la nostra salute. La nicotina, se fumata, crea dipendenza. Le persone che fumano sono dipendenti dalla nicotina, ma sono danneggiate dal catrame e da tutte quelle sostanze che ci sono all’interno. Molte di queste apportano molteplici malattie, mettendo a rischio la vita degli individui, come ha rivelato uno studio.
Molte delle sostanze chimiche presenti all’interno del tabacco possono causare il cancro. Altre sono velenose, come l’acido cianidrico, il monossido di carbonio e l’ammoniaca. Quando una persona decide di fumare, queste sostanze chimiche possono non solo danneggiare i polmoni, ma anche passare nel sangue e diffondersi nel corpo. Il fumo può colpire ogni parte del corpo, dalla pelle al cervello.
In uno studio che è stato pubblicato sul magazine specialistico The Lancet Public Health. Questo mette in evidenza i pericoli ed i rischi che il tabacco provoca in tutte le persone che decidono di fumare. La ricerca, effettuata in Cina, ha portato alla luce che questa dipendenza aumenta il rischio di 56 malattie e uccide più di 1 milione di adulti nel paese asiatico ogni anno. Un dato estremamente allarmante.
Allarme fumo, un miliardo di morti in tutto il mondo: lo studio
Si prevede che il fumo di tabacco causerà un miliardo di morti in tutto il mondo entro la fine di questo secolo, principalmente nei paesi a basso e medio reddito come la Cina. Lo studio è stato condotto da ricercatori dell’Oxford Population Health, Regno Unito, dell’Università di Pechino e dell’Accademia cinese delle scienze mediche. Sono loro che hanno messo in evidenza i dati allarmanti.
Gli effetti negativi del fumo sono noti da molti anni, ma pochissimi studi, anche quelli nei paesi occidentali ad alto reddito, hanno valutato sistematicamente l’impatto del tabacco su una vasta gamma di malattie all’interno della stessa popolazione. I ricercatori hanno utilizzato i dati della China Kadoorie Biobank per valutare in modo completo gli effetti sulla salute del fumo di tabacco sulla morte e il ricovero in ospedale per una serie di malattie. Dove hanno esaminato anche i benefici di chi smette di fumare.
Lo studio ha incluso oltre 512mila adulti coinvolti nel periodo 2004-2008 da 10 diverse aree urbane e rurali della Cina. Sono stati intervistati sullo stile di vita e sui fattori comportamentali, comprese informazioni dettagliate sul fumo, come l’età in cui hanno iniziato a fumare e il tipo di prodotti del tabacco che hanno usato. Di quasi 85 cause di decesso e 480 malattie, il fumo è stato associato a rischi più elevati di 22 cause di morte e 56 malattie.
Fumo, chi è più a rischio?
La ricerca mostra che circa la metà di coloro che iniziano a fumare da giovani, in genere prima dei 18 anni, finiranno per essere uccisi dal tabacco. A meno che non decidano di smettere di fumare definitivamente. Il fumo aumenta anche i rischi di sviluppare una vasta gamma di condizioni cliniche che generalmente non causano la morte. Parliamo di asma, l’ulcera peptica, la cataratta, il diabete e altre malattie metaboliche.
Lo studio, inoltre, ha portato alla luce il fatto che i fumatori hanno il 10% in più di rischio di sviluppare qualsiasi malattia. Ed hanno il 6% in più di rischio di avere diabete e addirittura il 216% in più di di contrarre il cancro della laringe. Hanno anche sperimentato degenze ospedaliere significativamente più frequenti e più lunghe, in particolare a causa di tumori e malattie respiratorie. È probabile che i fumatori di entrambi i sessi muoiano in media 3,5 anni prima. Tra gli uomini è probabile che questo divario tra fumatori e non fumatori aumenti nei decenni futuri.
La ricerca, inoltre, ha portato alla luce il fatto che le cause dei decessi che sono stati attributi al fumo appartengono al 19,6% ai maschi e al 2,8% alle donne. È stato riscontrato anche che le persone che hanno smesso di fumare volontariamente, cioè prima di sviluppare malattie gravi, avevano livelli di rischio simili a quelli di persone che non avevano mai fumato, circa 10 anni dopo aver smesso.
Le informazioni sulla ricerca che sono state riportate all’interno dell’articolo hanno una finalità divulgativa e non vogliono sostituire i pareri dei medici esperti. Pertanto, in caso di necessità, è opportuno sentire il parere di uno specialista.