Ormai è noto di come il fumo faccia male. Una nuova indagine, però, ha portato alla luce che i fumatori potrebbero essere coinvolti in una delle 56 malattie possibili. Ecco i dettagli.
Tra le pratiche che fanno più male c’è sicuramente quella del fumare. Il fumo, nel corso del 20esimo secolo, ha portato alla morte oltre 100 milioni di persona. Un dato che fa spavento ma che rende chiaramente l’idea. Uno studio, ora, aggrava tale scenario portando alla luce 56 malattie che potrebbero nascere a seguito di questo vizio.
Il pensiero corrente è che smettere di fumare sarebbe l’ideale. Tale aspetto non è facile dato che ci sono molti fumatori che proprio non riescono a stare senza una sigaretta. A proposito del legame con le malattie, l’OMS ha svelato che un consumo continuo porta a 25 malattie. La ricerca che vedremo, invece, svela che possono essere 56 le malattie.
La nuova ricerca condotta in Cina ha cambiato diametralmente i numeri. Questa ha confrontato persone che fumavano con persone che non lo facevano. Da qui la scoperta di poter ammalarsi di varie malattie. I risultati dell’indagine dei ricercatori dell’Oxford Population Health dell’Università di Pechino e dell’Accademia cinese delle scienze mediche sono apparsi su The Lancet Public Health.
Il fumo può innescare una di queste 56 malattie: lo studio
La Cina è una Nazione con tantissime persone, il 40% dei fumatori su scala mondiale si concentra lì. Il piccol si è raggiunto tra il 1980 e il 2010. I ricercatori per valutare i benefici dello smettere di fumare e le condizioni della salute hanno utilizzato le informazioni della China Kadoorie Biobank in riferimento a 512.000 adulti cinesi. A loro è stato dato un questionario da compilare con le loro informazioni, comportamenti, legame con il fumo e il prodotto fumato.
Il 32,4% fumava con una certa regolarità, il 74% era uomo mentre il 3% donne. Per 11 anni, i volontari sono stati seguiti. In questi anni, i decessi segnalati sono stati 48.800 e ci sono state 1,14 milioni di malattie.
Il fumo porta a 56 malattie diverse: l’analisi
Sono stati vari i risultati portati alla luce dallo studio. La prima è che il fumo porta a 56 malattie specifiche. Nell’indagine 50 per gli uomini e 24 per le donne. Nello specifico abbiamo 10 malattie cardiovascolari, 14 respiratorie, 14 tumorali, 5 digestive e 13 altre malattie. Sono 22 le cause specifiche che portano ad un rischio maggiore di morte.
Rispetto a chi non fuma è stato rilevato che i fumatori hanno circa il 10% in più di sviluppare una malattia. Mentre hanno il 6% di rischio in più per il diabete fino ad arrivare al 216% in più per il cancro alla laringe. Altra scoperta riguarda chi ha smesso. Per gli ex fumatori ci sono livelli di rischio simili a persone che non hanno toccato una sigaretta. Questi devono aver smesso da tempo.
Risultati e prospettive future
Anche in questo caso, lo studio porta la grande pericolosità del fumare. Sia per quanto riguarda la salute degli uomini che per le donne. Lo studio prevede che i maggiori rischi riguarderanno gli uomini nati dagli anni Settanta in poi. Questo perché, la maggior parte, inizierà a fumare prima dei 20 anni. I ricercatori consigliano alla ricerca di proseguire in questo campo allargando l’orizzonte anche ad altri Paesi che presentano persone con reddito medio e basso.
Cosa accade se smetto di fumare?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso alcuni benefici che il corpo assume dopo aver smesso di fumare. Dopo appena 20 minuti rallenta il battito cardiaco e cala la pressione del sangue. Dopo un anno, il rischio di malattia coronarica si dimezza rispetto a chi fuma.
Da 5 a 15 anni, il rischio di ictus è pari a quello di un non fumatore. Dopo 10 anni, il rischio di tumore al polmone si dimezza rispetto a chi fuma. Diminuiscono anche i rischi di tumore alla bocca, gola, esofago, vescica, cervice uterina e pancreas. Mentre dopo 15 anni abbiamo un rischio di cardiopatia coronarica molto simile a chi non fuma.
L’articolo contiene informazioni a scopo divulgativo e informativo. Quanto letto è apparso su una rivista di settore specializzata. Il consiglio è sempre quello di rivolgersi ad un medico di fiducia che potrebbe incanalare la nostra volontà.