Sotto il termine glaucoma si raggruppano una serie di malattie che colpiscono il nervo ottico e sono a carattere cronico-degenerativo. E’ il nervo ottico infatti che viene danneggiato e di conseguenza ne risente la vista perché le informazioni visive che vengono trasportate dall’occhio al cervello non hanno più la stessa qualità.
Il glaucoma può essere trattato, se così non fosse nel lungo tempo conduce a perdere la vista. Il problema si trova proprio qui, cioè il glaucoma spesso non viene diagnosticato per tempo. Questo accade perché la maggior parte delle persone all’inizio è asintomatica, si può parlare anche di anni. In questo periodo di sintomi silenti, il nervo ottico si usura a tal punto che spesso è impossibile trattarlo correttamente.
Il glaucoma è più comune tra gli over 70, con un’incidenza del 10%. Tra chi ha più di 40 anni ha un’incidenza del 2%.Ciò non toglie che anche persone più giovani, così come bambini e adolescenti, potrebbero soffrirne. Il rischio però in questo caso è decisamente più ridotto. Le persone che oggi in Italia le persone che soffrono di cecità per colpa del glaucoma ammontano a circa 200 mila.
Quali sono le cause del glaucoma
Le cause che portano al danneggiamento del nervo ottico possono essere diverse. C’è una però che predomina sulle altre ed è la pressione interna dell’occhio che aumenta. Avviene perché l’umor acqueo, sostanza salina fondamentale anche per dare forma all’occhio, drena difficilmente nell’occhio in caso di glaucoma per via di altre cause correlate. Ecco che il nervo ottico inizia poco a poco a danneggiarsi.
Si tratta di una condizione che si sviluppa comunemente con il passare dell’età. Come abbiamo visto il 10% della popolazione italiana sopra i settant’anni ne soffre. Inoltre sembra che africani e asiatici hanno un maggior rischio di soffrirne rispetto agli altri.
Il glaucoma è considerata anche una malattia a carattere familiare. Cioè se qualcuno in famiglia ne soffre, è più facile che ne soffra a sua volta. Potrebbe favorire la comparsa del glaucoma anche la miopia, il diabete e l’ipermetropia.
Possono anche esserci altre cause, però sono decisamente più rare. Per esempio potrebbe essere che l’accumulo di materiale esfoliato arrivi a danneggiare il nervo ottico, oppure l’infiammazione dello strato intermedio dell’occhio, l’uso errato e prolungato di colliri che contengono cortisone e ancora una crescita anomala dell’occhio o dei vasi sanguigni che lo compongono.
Sintomi del glaucoma, come riconoscerlo
Abbiamo visto che il glaucoma spesso resta asintomatico per i primi anni. Ciò non è sempre vero, ma si tratta della probabilità più comune di tutte.
Il glaucoma infatti di solito non ha sintomi specifici, questo almeno fino a quando il nervo ottico non è già danneggiato. Il problema di questa malattia, almeno sotto il punto di vista di poter ottenere una diagnosi precoce, è che il nervo ottico si usura molto lentamente e questo non provoca sintomi.
La maggior parte delle persone si rendono conto di soffrire di glaucoma con la perdita della visione periferica. Questo è considerato normalmente il primo sintomo.
Il glaucoma però può presentarsi anche in modo acuto, in questi casi possono esserci più sintomi come per esempio un rossore oculare accompagnato da un dolore molto intenso, dolore alla testa, occhi indolenziti, visione offuscata e, quando si guarda la luce, si vedono degli analli intorno.
Diagnosi e cura del glaucoma
E’ fondamentale riuscire a diagnosticare in tempo il glaucoma proprio per evitare che il nervo ottico dia già degenerato, visto che è un processo irreversibile e non è possibile riparare i danni. E’ importante infatti fare uan visita di controllo periodica dall’oculista. Per capire se la persona soffre o no di glaucoma viene eseguito il test della misurazione della pressione oculare, la tonometria. Ci sono poi altri test come la gonioscopia, il test del campo visivo e la tomografia ottica computerizzata.
Quando viene diagnosticato in tempo vengono prescritti dei farmaci che abbassano la pressione dell’occhio. Sono dei beta-bloccanti e devono essere assunti per lungo periodo. Se non risulta efficace esiste l’intervento chirurgico da eseguire con laser.