Le infezioni batteriche sono, come dice il nome stesso, provocate dalla presenza di batteri nel corpo. La trasmissione avviene di solito da persona a persona e sono più a rischio di contrarre queste malattie infettive coloro che hanno un sistema immunitario basso o sono già debilitate per la presenza di altre malattie più o meno gravi.
Un batterio si può diffondere in molti modi in verità. C’è la trasmissione da persona a persona, da animale a persona e da ambiente a persona.
Oggi esistono moltissimi trattamenti antibiotici grazie ai quali è possibile trattare quasi tutte le infezioni, specialmente quelle che colpiscono le vie urinarie, la pelle e le vie respiratorie.
Come tutte le infezioni, quelle batteriche portano a una condizione patologica dell’organismo. Altri agenti patogeni che possono provocarle sono i virus, i funghi e i protozoi.
Di base l’organismo riesce a far fronte bene ai batteri e i meccanismi fisiologici di difesa impediscono che nasca un’infezione. Non tutte comunque hanno lo stesso tipo di gravità. Si va da quelle semplici e banali che non richiedono l’intervento dei medicinali e quelle invece difficili da debellare.
La causa di questo tipo d’infezione è un batterio. E’ impossibile in questa sede parlare delle cause perché ogni infezione batterica alle proprie, perciò mi limito a descrivere i principali mezzi di trasmissione.
Sebbene il contatto diretto è molto più forte e ad alto contagio, esiste anche il contagio indiretto. Quello diretto per esempio avviene per via sessuale o aerea. Quello indiretto invece avviene attraverso l’acqua, gli alimenti, i dispositivi sanitari, le superfici, le siringhe e vari tipi di ogetti.
Ci sono poi alcune situazioni che favoriscono la comparsa dell’infezione. Prima tra tutte è quella di un sistema immunitario indebolito può dar libero spazio anche alle infezioni dalla patogenicità modesta. Ci sono poi i bambini e gli anziani maggiormente a rischio, una condizione di malnutrizione, scarse condizioni igieniche, malattie metaboliche e il passare molto tempo in ambienti affollati.
Infine, le infezioni batteriche possono essere un effetto collaterale dei farmaci. I corticosteriodi per esempio riducono le difese organiche, così come la chemioterapia, i farmaci antirigetto e gli immunosoppressori. Ci sono poi alcuni trattamenti diagnostici che possono portare i batteri nel corpo, come quelli per la respirazione assistita e le punture esplorative.
I sintomi cambiano in base al tipo di batterio che scatena l’infezione e la zona colpita. Se per esempio colpisce le vie respiratorie, può portare a sintomi lievi come il raffreddore e la tosse moderata, dino alla tubercolosi, la meningite etc. Quando si diffonde su dei tagli o lesioni della pelle può portare tra le tante alla comparsa dei funghi con tutti i sintomi correlati.
Se colpisce le vie urinarie, come la cistite, porta a bruciore durante la minzione, prurito, problemi momentanei d’incontinenza etc.
Nel caso delle infezioni sessuali, la zona intima presenta poi lesioni e arrossamenti, ma anche pruriti e fastidi più o meno importanti.
Pneumococco: lo Streptococcus pneumoniae vive nel nostro setto nasale e nella faringe. Perciò siamo tutti veicoli di trasmissione di questo batterio alle persone con un sistema immunitario indebolito. Le infezioni che possono scaturire da questo batterio possono essere molto gravi, come per esempio l’infezione del sangue o la meningite. Solo in Svizzera sono un migliaio gli infetti gravi e provoca moltissime polmoniti. Lo pneumococco però può provocare anche infezioni più lievi come otiti o bronchiti.
Stafiloccocco Aureo: Staphylococcus aureus è un batterio già presente sulla nostra pelle, lo è per 1/3 della popolazione. In base però al ceppo e al sistema immunitario de è compromesso, può provocare infezioni alla pelle, le ossa e il sangue.
Escherichia Coli: si trova nell’intestino umano, fa parte della famiglia degli enterobatteri. Può però provocare infezioni in altri organi. Porta infatti meningite nei neonati, infezioni urinarie e addominali. Ci sono poi dei ceppi di E. Coli che non sono presenti nell’organismo ma possono entrarci attraverso gli alimenti e possono portare a nausea, febbre, vomito, diarrea e anche crampi addominali. Seppur son rari i casi, può risultare fatale.
Klebsiella pneumoniae: si tratta di un batterio piuttosto aggressivo e resistente agli antibiotici. Si trova quasi sempre nel tubo digerente dell’uomo. Provoca infezioni urinarie e respiratorie, comprese molte gravi polmoniti. Può provocare infezioni del sangue nei bambini e il tasso di mortalità è alto.
Una questione preoccupante è la capacità dei batteri di resistere agli antibiotici, la quale si fa sempre più strada specialmente per alcuni tipi di infezioni. Per questo motivo non dobbiamo mai abusare degli antibiotici e assumerli solo quando il medico lo ritiene necessario e scegliendo bene la cura e la durata.
Una questione preoccupante è la capacità dei batteri di resistere agli antibiotici, la quale si fa sempre più strada specialmente per alcuni tipi di infezioni. Per questo motivo non dobbiamo mai abusare degli antibiotici e assumerli solo quando il medico lo ritiene necessario e scegliendo bene la cura e la durata.
Le terapie antibiotiche sono importantissime e sono proprio loro ad aver permesso l’evoluzione medica. Purtroppo negli ultimi anni l’antibiotico-resistenza è aumentata molto e ha portato la sanità pubblica a valutare l‘impatto che questo ha nella popolazione. Le cause della situazione sono diverse. Sia il maggior uso che le persone ne fanno, sia il fatto che tali antibiotici sono presenti anche nel cibo che mangiamo. Ci sono poi dei ceppi più resistenti per via del crescente numero di viaggi internazionali.
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