È venuto a mancare nelle ultime ore, Lando Buzzanca. Attore italiano acclamato da pubblico e critica. Era malato da diversi anni, ma andiamo a conoscere qual è stata la causa che lo ha portato al decesso.
Tutto il cinema italiano sta piangendo la scomparsa di uno degli attori di punta, in grado di dividersi perfettamente tra grande schermo, televisione e teatro. La notizia della scomparsa dell’interprete ha rattristato molte persone che hanno voluto lasciare un messaggio di cordoglio alla famiglia. Tuttavia, in molti si chiedono qual è stata la vera causa che lo ha fatto andare via. Andiamo a conoscere la malattia.
È morto nella giornata di domenica 18 dicembre, Lando Buzzanca, attore amato da diverse generazioni. Si è spento all’età di 87 anni a Roma, precisamente presso il policlinico Gemelli dove era ricoverano da qualche tempo. I familiari avevano già lanciato l’allarme sulle condizioni di salute precarie. Ed anche i medici che lo tenevano in cura avevano sottolineato che la condizione clinica era precaria, come si legge sul Messaggero.
L’attore aveva avuto una diagnosi di malattia cognitiva e degenerativa nel 2021, che aveva spinto i familiari a ricoverarlo in una struttura RSA per fare in modo che fosse seguito costantemente. Le sue condizioni, però, sono peggiorate in maniera molto grave nell’ultimo periodo. Il medico curante aveva anche lamentato quanto l’attore fosse denutrito.
Era il 2021 quando si estese la notizia della malattia che colse l’attore. Si trattava di una patologia cognitiva e degenerativa. Proprio per questo motivo è stato ricoverato per qualche tempo presso una clinica RSA. Una permanenza all’interno la struttura che è durata poco tempo, visto alcuni problemi che si sono venuti a creare in un secondo momento. Precisamente quando è caduto da una sedia a rotelle all’interno della residenza per anziani.
Da quel momento è stato spostato al policlinico Gemelli di Roma dove è stato curato e tenuto sotto controllo dal personale sanitaria. È qui che lo tenevano in cura non solo per la malattia, ma anche per le piaghe da decubito e denutrizione. A spiegare che cosa stesse passando l’attore era stato il suo medico di base Tomaselli, che aveva confessato che gli avevano detto che era scheletrico e denutrito. Parole che poi furono smentite dal figlio Massimiliano.
Il deterioramento cognitivo è definito come il declino delle funzioni cognitive, dovuto ad alterazioni attribuibili al processo fisiologico dell’invecchiamento o ad altri fattori. Con l’avanzare dell’età, tutti i tipi di memoria (a breve, medio e lungo termine) non si modificano tanto e rimangono intatti, almeno dovrebbero. Ad eccezione forse della memoria immediata, che soffre maggiormente con l’invecchiamento.
Tuttavia, è possibile riscontrare un certo rallentamento nell’elaborazione di tutte le aree cognitive, senza implicare una diminuzione di esse. Poiché è prevedibile che la risposta finale sia intatta, anche se un po’ più lenta. La perdita della memoria e delle capacità è ciò che caratterizza i processi di deterioramento cognitivo e quindi sta alla base di coloro che soffrono di questa patologia.
A seconda del grado di deficit che ogni paziente presenta, la malattia sarà classificata come decadimento cognitivo lieve o demenza che può essere lieve, moderata o grave. È comunque una patologia associata all’età, poiché si verifica in persone che in genera hanno una età superiore ai 65 anni. La malattia si caratterizza anche per avere un’estensione diversa tra uomini e donne, oltre ad essere più frequente con l’avanzare dell’età.
I soliti sintomi nel deterioramento cognitivo sono la difficoltà di acquisire nuovi ricordi, senza perdere la conoscenza o dimenticare la propria biografia. In generale i sintomi sono l’incapacità di ricordare ciò che è stato fatto due o tre giorni fa, ma anche gli impegni sociali o appuntamenti vari. C’è chi avverte una frequente dimenticanza di dove sono state lasciate o conservate le cose.
In una conversazione, ad esempio, la stessa domanda può essere ripetuta più di una volta. Allo stesso modo, la persona può dimenticare i dati importanti discussi. È anche normale che le date siano confuse o alterate, così come eventi recenti o festività. Quando interagisce con altre persone, è normale che si mostri meno paziente, più irascibile e irritato.
Il deterioramento cognitivo lieve può essere prevenuto mantenendo la salute del cervello. Quindi è importante mantenere determinate abitudini che garantiscano l’attività cerebrale e il suo mantenimento attivo. È possibile mantenere l’attività cerebrale attraverso attività sociali o alcune che sono nuove e stimolanti per la mente. È anche importante non smettere di leggere e trovare un hobby da fare quotidianamente.
È importante fare regolarmente attività fisica, per almeno 30 minuti al giorno, per evitare l’atrofia cerebrale. Avere una dieta sana e monitorare i fattori di rischio cardiovascolare. È anche importante dormire 8 ore al giorno ed evitare di convivere con lo stress, poiché lo stress cronico influisce direttamente sulla generazione di nuovi ricordi.
Le informazioni scritte all’interno dei paragrafi hanno una finalità divulgativa e sono state riprese da magazine riconosciuti. Pertanto, non vogliono andare a sostituire un parere medico esperto. Per una diagnosi o un trattamento, la cosa più importante è consultare un medico.
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