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Letargia: quali sono le cause, i sintomi e le cure

Non bisogna confondere una sensazione di stanchezza con la letargia vera e propria. La stanchezza diurna può essere infatti una condizione del tutto normale in periodi di grande stress o di sforzo fisico. La letargia invece è una patologia e indica una grave stanchezza accompagnata da una mancanza di energia. La persona che ne soffre vive un sonno profondo.

Il termine letargia viene comunque utilizzato per indicare anche i periodi di forte stanchezza. In questo caso è facilmente risolvibile riprendendo abitudini normali, perciò riprendendo a dormire bene, abbassando poi le dosi di stress psico-fisico e non esagerando con l’attività fisica se non si ha l’adeguata preparazione atletica.

Quando tali precauzioni non funzionano, e la letargia non sembra voler passare, allora è opportuno indagare per capire se vi sono delle patologie psico-fisiche di base. La letargia quando è patologia provoca spesso altri sintomi, come il riaddormentarsi subito dopo essersi svegliati e nei casi più gravi può esserci un’evoluzione a uno stato comatoso, dove il paziente perde la coscienza o non si sveglia.

Cause della letargia, perché si presenta questa stanchezza profonda?

Quando si presenta il problema della letargia è perché alla base vi è un alterazione del ciclo sonno-veglia. A regolarlo sono l’ipotalamo e il mesencefalo, perciò vi è un mal funzionamento a questo livello.

Tra le cause principali della letargia troviamo insufficienze a livello renale, epatico, cardiaco o respiratorio. Allo stesso tempo può dipendere da una grave condizione di disidratazione, oppure dall’avvelenamento di monossido di carbonio.

Chi soffre di ipertiroidismo o ipotiroidismo può andare incontro allo stesso tipo di problema, in questo caso occorre prendere i medicinali al fine di equilibrare le funzioni della ghiandola tiroidea.

Le cause della leterargia sono davvero tante. Troviamo infatti il trauma cranico, la meningite, l’idrocefalo, metastasi celebrali, apnee ostruttive del sonno, disturbi psichiatrici come la depressione. Altre volte invece può essere un effetto collaterale di alcuni farmaci oppure dell’intossicazione di stupefacenti e alcol.

Come riconoscere la letargia, i sintomi

I sintomi della condizione letargica possono essere più o meno importanti, cambia molto da paziente a paziente e da quelle che sono le cause del problema. Nello stato letargico vero e proprio la persona può essere svegliata con stimoli moderati, ma poi riprende subito a dormire.

Con la letargia vi sono una serie di sintomi correlati. Il paziente di solito lamenta una condizione di stanchezza cronica e tende ad affaticarsi molto velocemente. Durante il giorno ha costantemente sonno e gli sembra di non aver riposato abbastanza la notte. Potrebbe anche presentare cali dell’umore dovuti dalla stanchezza, così come uno stato confusionale, un deficit dell’attenzione, il pensiero lento e un’incapacità di portare avanti gli impegni giornalieri.

Se pensate di soffrire di letargia dovete rivolgervi al medico per capire se si tratta solo di una condizione di stanchezza dovuta da cattive abitudini, oppure se c’è bisogno di indagare per individuare le eventuali patologie alla base.

Come si diagnostica la letargia e come curarla

La letargia è in verità il sintomo di diverse patologie. Perciò l’unico modo per risolvere il problema è capire il fattore scatenante e agire sotto quel punto di vista. Come avete visto le cause possono essere davvero tante, quindi occorre parlare con il medico affinché possa portare avanti le indagini diagnostiche.

Per eseguire la diagnosi da letargia occorre prima di tutto indagare sulla storia clinica del paziente. Il medico perciò farà una serie di domande per capire in quali momenti del giorno si presenta il problema, da quanto tempo si manifesta e quali sono gli altri sintomi accusati dal paziente.

Il medico continuerà a porre domande per capire se alla base della letargia vi è una patologia oppure una condizione differente. Come dicevo infatti spesso è l’assunzione di alcolici o di stupefacenti a provocare la sensazione, oppure può essere l’effetto collaterale di alcuni farmaci. Altre volte, ed è la causa più comune, è semplicemente una mancanza di sonno o l’eccessivo stress a provocare tutto ciò.

Se il medico sospetta che alla base vi è una patologia partirà con una serie di esami diagnostici per capire da dove parte il problema. Partirà dalla causa più probabile fino ad arrivare a quella meno probabile, in modo da escludere poco a poco le cause.

Gli esami generalmente eseguiti sono quelli del sangue e delle urine per partire. A seguire vi sono gli esami per valutare il funzionamento polmonare, epatico, renale e cardiaco. Ci sono poi le ecografie, le risonanze magnetiche e anche il test per valutare le funzioni psichiche.

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