Alimentazione

Si può mangiare il cioccolato con la patina bianca intorno?

Tante volte ci siamo accorti che, sul cioccolato che abbiamo in casa, si forma una patina bianca. Ma è commestibile o no? Andiamo a capire se si può mangiare lo stesso e perché si forma.

Quante volte ci è capitato di andare in dispensa per prendere un pezzo di cioccolato per mangiare in compagnia con il caffè o per fare un dolce e ci ritroviamo l’alimento che è diventato bianco? Un ‘problema’ che è capitato un po’ a tutti almeno una volta nella vita. E proprio da qui che che nasce la domanda, sarà ancora buono, si può usare per mangiare o fare un dolce, o dovrà finire nella spazzatura?

Fonte Foto Salute.Online

Tra gli snack più amati da grandi e piccini c’è senza dubbio il cioccolato, sia bianco, che fondente o al latte, è un alimento che è consumato in grandi quantità in tutto il mondo. A volte, ci sono alcuni dubbi per quanto riguarda la dieta ed il suo apporto calorico. Tanto che ci sono dei periodi in cui siamo portati a lasciare la tavoletta in frigorifero o in dispensa per diverso tempo. È proprio in questa situazione che si forma la patina bianca sopra.

Il primo impatto è sicuramente di smarrimento, non solo perché l’alimento appare meno attraente rispetto al solito, ma proprio perché non si sa se è commestibile o meno. Una cosa che può accadere anche quando il cibo non è scaduto. Oggi vi diremo il motivo di questo fenomeno, a cosa è dovuto e, soprattutto, se si può mangiare oppure è meglio di no.

Perché si forma la patina bianca sopra il cioccolato?

I grandi appassionati del cioccolato sanno molto bene che si tratta di un prodotto che è a lunga conservazione. In genere, si parla quasi sempre intorno ai 24 mesi dalla data di produzione. Tuttavia, è anche un alimento molto sensibile ad alcuni elementi, come all’umidità e agli odori. Il fenomeno per cui diventa bianco ha una sua semplice spiegazione, legata alla composizione del cioccolato stesso e ai problemi nella sua conservazione.

In pratica, i solidi di cacao e lo zucchero sono dispersi nel burro di cacao. Quando questo equilibrio è disturbato, compaiono problemi. Le cause della patina sono il contatto con aria, umidità o sbalzi di temperatura. Scientificamente ci sono due eventi che implicano che il cioccolato diventi bianco, il primo è chiamato fioritura del grasso o sbiancamento del grasso, e il secondo è la fioritura dello zucchero o sbiancamento dello zucchero.

Fioritura del grasso

La fioritura del grasso si verifica quando il grasso sale in superficie a causa degli sbalzi di temperatura. Quello che succede è che parte del grasso del cioccolato si scioglie all’interno del prodotto. Quando il cioccolato si raffredda nuovamente, questo grasso non trova spazio all’interno per cristallizzarsi nuovamente e fuoriesce attraverso le pareti del prodotto fino a raggiungere la superficie. Appare quindi uno strato grigiastro che se ci mettessimo sopra il dito si scioglierebbe e scomparirebbe.

Fioritura dello zucchero

La fioritura dello zucchero, invece, si verifica quando lo zucchero compare sulla superficie del cioccolato per condensazione o per trascinamento da parte dell’umidità interna. È tipico vederlo nei cioccolatini a causa di un eccesso di acqua nel ripieno al loro interno. Quello che fa quest’acqua di condensazione è sciogliere parte degli zuccheri nel cioccolato. Una volta che l’acqua evapora, lo zucchero si cristallizza in superficie, notando una consistenza granulosa se ci passiamo sopra con il dito.

Cioccolato con patina bianca: si può mangiare?

Quando vi accorgete che il prodotto ha sopra la patina bianca, niente panico. Il cioccolato è ancora in buone condizioni e, solo sul piano organolettico, ne risentirà solo l’aroma, anche se il sapore rimarrà intatto, come si legge sul portale Ohga. Tuttavia, se ti dà fastidio mangiarlo, puoi tranquillamente ‘riciclarlo’ in un altro modo, come ad esempio fare un dolce o utilizzarlo per realizzare una cioccolata calda o in altri modi.

Come si conserva il cioccolato?

Per evitare ciò, conserveremo il cioccolato in un luogo compreso tra 16 e 18º C e una umidità relativa media, preferibilmente costante. È bene conservare il prodotto ben protetto in un contenitore ermetico o nella sua carta e non semplicemente coperto con qualcosa che permetta all’aria di penetrare all’interno. È importante che non ci siano sbalzi di temperatura e quindi evitare il frigorifero ma lasciarlo in un ambiente al buio e fresco.

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