La meningite è una patologia infettiva che interessa il sistema nervoso centrale e che colpisce, come ci suggerisce la parola stessa, le meningi, ovvero le membrane che proteggono l’encefalo ed il midollo spinale. Tale infezione è la più frequente sindrome che colpisce il sistema nervoso centrale, e quando l’infezione si estende anche verso il parenchima cerebrale, questa prende il nome di meningoencefalite.
La meningite viene trasmessa mediante infezioni contagiose, che si diffondono attraverso invisibili goccioline di liquido provenienti dalla gola, oppure dal naso. Queste particelle infette, possono essere immesse nell’aria quando il soggetto affetto tossisce ad esempio, oppure starnutisce, o semplicemente attraverso le conversazioni. Possono infettare altri soggetti, sia mediante la respirazione, sia portando le mani alla bocca oppure al naso. L’infezione può essere trasmessa anche attraverso le feci, specialmente nei bambini piccoli, che non sono stati ancora abituati a lavarsi le mani dopo essere stati in bagno, ma anche tramite il contatto di alimenti, oppure di stoviglie, fazzoletti ed asciugamani. Tendenzialmente il contagio avviene tra persone a stretto contatto, ad esempio tra familiari che vivono sotto lo stesso tetto. Anche attraverso un semplice bacio, si è esposti agli agenti infettivi che provocano tale patologia. È possibile inoltre, specie tra i più piccoli, che la contaminazione avvenga in maniera casuale, semplicemente frequentando la scuola, oppure nelle persone adulte tramite il posto di lavoro.
I vaccini per debellare la meningite batterica sono attualmente tre:
La meningite si manifesta con dei segnali spesso confondibili, per questo bisogna prestare molta attenzione in presenza di:
Questa sintomatologia è presente nel 50% circa dei pazienti affetti da meningite batterica, e quando nessuno di questi tre sintomi si manifesta, la meningite è improbabile che abbia colpito il soggetto. L’incubazione di tale patologia può variare in base all’infezione ed al batterio o virus che ha provocato la malattia. In presenza di meningite virale, l’incubazione varia da tre giorni a sei giorni, mentre quando è batterica, questa varia dai tre giorni ai 10 giorni. La patologia è contagiosa solo quando si trova nella fase acuta, ovvero quando manifesta la sintomatologia di cui sopra.
Per meningite fulminante, si intende quei casi di meningite batterica, ovvero da meningococco, il cui decorso è molto rapido ed acuto, e si tratta generalmente del 20% dei casi che può condurre il paziente alla morte anche in pochissime ore se non viene somministrata una terapia farmacologica tempestiva. La sintomatologia della meningite fulminante sono gli stessi che si manifestano nella meningite con decorso moderato:
Oltre a questi rientrano a far parte anche altre manifestazioni che devono essere prese più in considerazione e sono:
La meningite virale, è una delle forme della meningite, ovvero una grave infezione che ha colpito il sistema nervoso centrale (SNC) e che ha coinvolto le leptomeningi ed il fluido cerebrospinale, lasciando indenne tutte le strutture encefalitiche compreso il midollo spinale. La parola virale, si riferisce alla natura dell’infezione, causata appunto dalla presenza di un virus. Alcune volte, tali forme di meningite, vengono dette impropriamente “meningiti asettiche”, perché in opposizione alle altre forme di meningite che hanno come agenti eziologici dei batteri, che hanno scaturito la patologia. Alcuni esempi di meningite virale sono la coriomeningite linfocitaria ad esempio, e tutte le forme di meningite secondarie alla poliomielite. Attualmente è stato possibile evidenziare tramite studi epidemiologici, come il numero annuale di infezioni del sistema nervoso centrale, supera il numero di infezioni causate da protozoi, muffe, lieviti e batteri.
In presenza di meningite o sospetto di tale patologia, la cura iniziale sarà la somministrazione tempestiva per via endovenosa di antibiotici. La meningite provoca molta sudorazione, vomito e perdita dell’appetito, per questo è possibile che vengano somministrati al malato i liquidi persi a causa della febbre e di tali sintomi, ed inoltre se necessario, gli verrà somministrata una cura a base di corticosteroidi, ovvero cortisone, in maniera tale da poter ridurre l’infiammazione. In presenza di complicanze batteriche, è possibile un ulteriore trattamento aggiuntivo. Potrebbero essere somministrati ad esempio farmaci anticonvulsanti, per placare le convulsioni, mentre in presenza di shock oppure di ipotensione, ovvero di pressione sanguigna molto bassa, possono essere utili alcuni farmaci per endovenosa in gradi di aumentare la pressione del sangue. Anche la ventilazione e l’ossigenazione possono essere dei validi aiuti se il malato ha difficoltà respiratorie.
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