Stanno sempre più aumentando i casi che si collegano all’influenza da cammello. Molti tifosi presenti per i Mondiali in Qatar hanno segnalato dei sintomi mortali. Ecco cosa sta accadendo e cos’è questa influenza.
La competizione per nazionali sta vivendo i suoi ultimi giorni ma in Europa è allarme per un’influenza tipica del Paese. Si tratta di un’influenza da cammello, o MERS, che sarebbe stata riscontrata in alcuni tifosi che ritornavano dalla loro esperienza in Qatar. I casi di influenza stanno aumentando e il personale sanitario ha lanciato l’allarme.
All’inizio, i casi erano in numero ridotto ma il ritorno dei tifosi nel proprio paese può portare i numeri a cambiare decisamente. I fan potrebbero, quindi, essere stati esposti ai cammelli. I primi casi con sintomi mortali si sono segnalati nel Regno Unito. L’agenzia sanitaria, a tal proposito, ha consigliato ai medici di cercare persone che presentassero difficoltà respiratorie e febbre.
Tale scenario sta sempre più allarmando dato che questa influenza ha numeri di mortalità molto alti. Secondo quanto riportato dal Mirror, oltre un terzo di chi la prende poi arriva al decesso. Vediamo, quindi, nel dettaglio la vicenda e da vicino questa influenza.
Mondiali Qatar, Mers nel Regno Unito: il comunicato
Partiamo con il dire, come diffuso dai quotidiani britannici, che il rischio infezione nel Paese è basso, molto. Ma può diventare alto a seguito di alcune persone che hanno avuto dei contatti con i cammelli. Tramite una nota informativa dell’HSA, raccoglie The Sun, si sottolinea come l’equipe medica debba aumentare l’attenzione alla possibilità di MERS nelle persone di ritorno al Qatar per la coppa del mondo.
Questa influenza può essere legata al contatto con un cammello oppure da prodotti in cui dentro avevano questo animale. Uno su tutti il latte di cammello non pastorizzato. Anche in questo caso, la trasmissione può avvenire tra persone. E, da quanto emerso, già si sono segnalati alcuni casi proprio in Qatar durante quest’anno.
Che cos’è la MERS? La chiusura dei Mondiali in Qatar spaventa
La Sindrome respiratoria mediorientale, MERS, rappresenta un virus molto pericoloso. Secondo quanto riportato da Focus, la sua trasmissione da persona a persona non pare semplice. La malattia infettiva è provocata dal virus MERS-CoV. Fino a poco tempo fa non c’erano casi negli uomini.
Il microrganismo fa parte della famiglia del coronavirus. Anche in questo caso abbiamo sintomi molto simili a quelli conosciuti dal Covid. Rispetto a quest’ultimi, però, la MERS risulta più pericoloso. Pericolosità diffusa anche grazie al tasso di mortalità che è del 40%.
I primi casi si sono verificati in Arabia Saudita nel 2012. Un virologo egiziano ha identificato il microbo tramite lo studio di un caso di un sessantenne originario del Paese, deceduto a seguito di una misteriosa polmonite.
I sintomi della MERS
In genere, questa Sindrome si presenta come influenza con febbre alta, dolori muscolari. Dopo una settimana, secondo Focus, i sintomi peggiorano con tosse e difficoltà respiratorie. Molto spesso si vede la nascita di polmonite. Molti pazienti hanno segnalato sintomi gastrointestinali mentre altri insufficienza renale.
C’è una cura per la MERS?
Al momento, per questa Sindrome non ci sono delle cure specifiche. Alcuni studi pare abbiamo rilevato un composto per inibire la replicazione. I vertici dell’Arabia Saudita hanno l’intenzione di procedere con un vaccino. Come vediamo, prima di una cura definitiva, dovranno passare molti anni.
La situazione in Italia
La passata primavera, in Italia, ha segnalato un altro aumento dei casi in riferimento a questo virus. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, però, non porta a considerare una più facile trasmissibilità. Al momento, quindi, la MERS non è considerata nell’ambito dell’emergenza sanitaria internazionale. Questa malattia, però, è monitorata continuamente.