Ti sei mai accorto che nella tua gelateria preferita, quando vai a chiedere il tuo cono, e scegli i tuoi tre gusti, l’ordine in cui vengono inseriti non è mai quello che tu ti aspettavi o hai enunciato a voce? Il perché potrebbe davvero sorprenderti.
Il gelato italiano, simbolo di eccellenza e cultura gastronomica dolciaria: il nostro modo di fare i gelati, la scelta oculata degli ingredienti e la qualità assoluta delle nostre materie prime fanno la differenza, da sempre, nel nostro Paese, e questo “modello” straordinario di business siamo stati anche capaci di esportarlo all’estero.
Negli Stati Uniti, in Canada, ad esempio, gli italiani hanno fatto fortuna con le gelaterie di qualità, sono nati brand che hanno fatto la storia. Questo perché siamo capaci di importare numerosi strumenti: non solo legati alla qualità di quello che facciamo ma anche alla metodologia. Tanto è vero che italiane sono anche le macchine industriali per realizzare gelati a larga scala.
Oltre alla storia della sua qualità, il gelato, quello di casa nostra, nasconde anche curiosità legate alla struttura della preparazione dei gusti che sarai molto curioso di conoscere. Partiamo proprio dalla domanda che tutti si sono posti almeno una volta nella vita: come mai se chiedo prima la fragola e poi il cioccolato, il gelataio mette prima il cioccolato?
La risposta, quando parliamo di un fantastico cono a cui non sappiamo resistere, consiste nella struttura di quel gusto, ovvero nelle materie prime utilizzate per realizzarlo. Lo sapevi che il gusto strutturalmente più pesante deve sempre andare per primo sul cono, in un ordine dal basso verso l’alto?
Di conseguenza, se il nostro gusto è composto da latte e uova, o da una base crema o yogurt, lo vedremo sempre al primo posto e quindi inserito per primo. Subito dopo seguiranno i gusti a base di frutta, quindi messi sopra: attenzione, potrebbero essere anch’essi a base di latte, ma certamente sono strutturalmente più leggeri.
Ti sei mai accorto, poi, che il gelataio, lascia sempre la panna per ultima e ce la ritroviamo sempre in alto? In fondo non è che grasso di latte montato. Che succederebbe se un pistacchio, composto appunto da latte, eventualmente uova, pistacchi e zucchero, fosse messo per secondo, dopo magari un limone?
Tutto questo accade nelle gelaterie moderne, ma forse non era un problema quando invece, alcuni di noi, mangiavano il gelato per strada, quello del classico carrettino per intenderci. La maggior parte di quei gusti erano senza latte e senza uova e quindi limone e fragola quasi si equivalevano.
La quantità di materie prime utilizzata per dare vita al nostro o ai nostri gusti preferiti la fa quindi da padrone. Non è affatto un dispetto o una casualità, quella del gelataio, ma quasi una legge chimica che deve essere rispettata. Adesso lo sappiamo anche noi!
Ma dobbiamo davvero aspettare l’estate per goderci un gelato? Anche se i prezzi sono aumentati a dismisura, chi lo ha detto. La qualità italiana non è solo prerogativa della bella stagione, anche se il gelataio intelligente sa bene quali materie prime usare rispetto a quello che la natura offre.
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