Si parla di otite esterna per fare riferimento ad un’infiammazione che può svilupparsi con notevole frequenza in persone di ogni età. Questo processo di natura infiammatoria insorge in modo particolare nel condotto uditivo che si trova esattamente nello spazio tra la membrana esterna del timpano e il padiglione auricolare. Il condotto uditivo funge da vera e propria struttura protettiva della membrana timpanica, ovvero il primo organo vibratorio per garantire la trasmissione di tutti i suoni. La protezione del condotto uditivo è fondamentale per distanziare pericoli importanti come la penetrazione di corpi estranei all’interno dell’orecchio e le varie infezioni che possono colpire questa parte del corpo.
L’otite esterna cronica si può definire una malattia che va a colpire la parte esterna dell’orecchio. Si tratta di una patologia di natura infiammatoria che va ad aggredire il canale uditivo esterno, per colpa di infezioni micotiche, virali o batteriche. Ci sono anche dei fattori di rischio, come ad esempio dei deficit vitaminici particolarmente importanti, che possano aumentare il pericolo di contrarre tale malattia. I sintomi dell’otite esterna cronica possono durare anche per più di sei settimane e si possono individuare con relativa facilità. Infatti, spesso sono piuttosto simili a quelli che caratterizzano l’otite esterna acuta. Tra i sintomi più diffusi troviamo certamente dolore che colpisce l’orecchio quando si tocca, ronzio interno, un notevole prurito, arrossamento che va a colpire la zona interessata, eritema, sensazione di udire dei suoni in modo ovattato, escrezione acquosa dall’orecchio e una sensazione davvero molto strana come se le orecchie fossero piene. Per la cura migliore dell’otite esterna cronica si deve senz’altro provvedere con una pulizia perfetta delle orecchie, per poi ovviamente seguire anche una terapia farmacologica, che spesso prevede l’impiego di antibiotici, antimicotici e corticosteroidi, con cui si potrà diminuire l’infiammazione in corso.
L’otite esterna è un’infezione che può colpire con una notevole frequenza i bambini piccoli. Piuttosto di frequente, le principali cause corrispondono ad un’umidità troppo alta del canale uditivo del bambino, oppure al contrario una sua secchezza eccessiva. In altri casi, invece, alcuni comportamenti per quanto riguarda la pulizia delle orecchie non sono stati particolarmente igienici e non hanno fatto altro che rendere più semplice lo sviluppo dell’infezione. Le cause più diffuse dell’otite esterna, però, corrispondono a germi o funghi, come ad esempio la Candida Albicans. Tra i sintomi che possono insorgere con maggiore frequenza troviamo certamente prurito e dolore che colpiscono l’orecchio, febbre, secrezioni dalla colorazione bianca o giallastra oltre che una riduzione della percezione uditiva. Piuttosto di frequente il medico consiglia un trattamento che si basa su farmaci antibiotici e cortisonici ad impiego locale, che in alcuni casi vengono utilizzati insieme a degli antinfiammatori.
L’otite esterna maligna è una malattia di natura infiammatoria che va a colpire le ossa e la cartilagine che si trova esattamente alla base del cranio. Questa patologia viene provocata da parte della diffusione di un’infezione dell’orecchio esterno e viene chiamata piuttosto di frequente anche orecchio del nuotatore. Si può considerare una vera e propria complicazione che insorge molto di rado, relativa sia alla forma cronica che a quella acuta di otite esterna. Tra i principali pericoli che sono correlati con tale malattia troviamo il diabete, la chemioterapia e un indebolimento del sistema immunitario. L’infezione parte dal condotto uditivo e arriva a colpire anche i tessuti che si trovano nelle vicinanze, così come fino alle ossa che sono collocate alla base del cranio. Sia l’infezione che il processo infiammatorio sono in grado di provocare danni permanenti e addirittura eliminare le ossa che si trovano alla base del cranio. L’infezione può arrivare a colpire anche i nervi cranici, così come il cervello e altre zone dell’organismo.
Lo scopo della terapia per l’otite esterna è senz’altro quello di fermare lo sviluppo dell’infezione andando ad eliminare il patogeno responsabile dell’attacco. La prima regola da seguire, anche come corretta attività di prevenzione, riguarda una pulizia adeguata del canale uditivo, in maniera tale da tenere il più distante possibile detriti e altre particelle patogene. Per fermare l’infezione in corso si può consigliare l’impiego di antibiotici particolari (quelli specifici per la cura delle otiti batteriche) oppure farmaci antimicotici (specifici invece per le tipologie fungine). L’uso topico di medicinali corticosteroidi può permettere certamente una riduzione dell’infiammazione, mentre l’uso di gocce ceruminolitiche particolari (come ad esempio delle soluzioni leggermente acide) può permettere una migliore eliminazione delle scorie, in maniera tale da realizzare anche un ambiente che non sia per nulla favorevole allo sviluppo di batteri e all’azione aggressiva di altri patogeni. Nelle fasi più acute della malattia si consiglia di puntare sulla somministrazione di un antibiotico di tipo sistemico che si riveli il più efficace possibile, anche se spesso i risultati positivi sono limitati dalla tipologia di flora batterica. L’otite esterna si caratterizza per presentare una flora batterica piuttosto diversificata, visto che al suo interno troviamo un gran numero di ceppi batterici misti anche a dei funghi. Ecco spiegato il motivo per cui, in tanti casi, si può optare per un trattamento locale, provvedendo all’esecuzione di leggere aspirazioni delle sostanze patologiche, con delle adeguate medicazioni del condotto uditivo esterno. Si tratta di una terapia davvero molto efficace, visto che soprattutto consente di evitare l’uso di farmaci antibiotici sistemici e tutte le relativi controindicazioni ed effetti collaterali eventuali.
L’otite interna è un’infiammazione di natura batterica che va a colpire le strutture che si trovano all’interno dell’orecchio. Si tratta di una patologia che viene anche denominata labirintite suppurativa. Nella maggior parte dei casi proviene da un’otite media oppure da una meningite. Nella prima derivazione i germi si caratterizzano per penetrare mediante le finestre ovale e rotonda, mentre nella seconda derivazione si moltiplicano mediante l’acquedotto della chiocciola. I sintomi corrispondono essenzialmente da uno stato di vertigini particolarmente grave, che compare proprio senza alcun tipo di preavviso. Inoltre, il paziente soffre spesso della perdita quantomeno parziale della capacità uditiva nell’orecchio che è stato colpito. Purtroppo, questa malattia ha come conseguenza, sempre più spesso, la perdita totale dell’udito, dal momento che il danneggiamento che ha avuto luogo nell’organo del Corti, per colpa della supporazione, non può essere curato in alcun modo. Nella maggior parte dei casi, è necessario eseguire un intervento chirurgico di labirintectomia per fare in modo che venga drenata la raccolta purulenta.
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