La prevenzione è sempre una materia molto importante. A maggior ragione se si parla di malattie come il cancro. In base all’età possiamo agire in un determinato modo. Vediamo tutto nello specifico.
Negli ultimi anni, il tema della prevenzione è salito sempre di più alla ribalta. Molto spesso si arriva alla scoperta di una grave malattia quando è, ormai, troppo tardi. La tecnologia, però, ha permesso di poter anticipare scenari drammatici con strumenti appositi. Per questo, la prevenzione è diventata sempre più centrale.
Dai dati, la maggior parte degli uomini conosce di avere un tumore in età avanzata. Cosa che capita anche alle donne. Questo, di certo, non può essere visto come casuale. Questo perché, in alcuni casi, questa malattia può essere legata al fattore dell’invecchiamento. Le mutazioni che si verificano generano, poi, la trasformazione neoplastica di una cellula.
Questo processo, però, è almeno in parte preventivabile. Secondo quanto riportato dalla rivista Lancet, ogni anno si potrebbero evitare il 40% di decessi per questa malattia. Si tratta di 4,45 milioni, esclusi i rischi ambientali, metabolici o comportamentali, di persone morte che sarebbero evitabili. Di questi, ci sono 2,9 milioni di uomini. Dunque, adottare certi comportamenti e abitudini salutari non può che essere positivo. Aderire allo screening raccomandati per la diagnosi precoce può dare una mano, in parte, nella riduzione del rischio. Vediamo, in base all’età, come possiamo muoverci.
Prevenzione per i tumori: la fascia d’età da 0 a 49 anni
Come riportato dal portale della Fondazione AIRC, l’incidenza di queste malattie è bassa nelle persone più giovani. Loro, però, devono dare vita ad abitudini più virtuose. In Italia, si parla di 16.000 nuove diagnosi sotto i 50 anni. Nonostante i numeri bassi, nel corso della giovane età si devono costruire atteggiamenti sani.
Per diminuire la probabilità, sempre secondo l’AIRC, possiamo non fumare, mantenere un peso in linea alla nostra altezza, fare esercizi fisici e avere una dieta con cereali integrali, frutta, verdura, legumi. Inoltre, limitiamo al massimo il consumo di alcol. Per ridurre il rischio di tumori legati all’infezione da papilloma virus possiamo eseguire la vaccinazione contro il papilloma virus. Questo è gratuito per gli adolescenti.
Tra i tumori più comuni in questa fascia di età c’è quello ai testicoli, seguito da melanomi e da linfomi. Per il primo, possiamo eseguire l’autopalpazione, questa permette di identificare eventuali noduli così da parlare con il medico in caso di sospetto. Per i melanomi dobbiamo non esporci troppo al sole. Nel caso usiamo le protezioni adeguate. Monitoriamo anche i nei, soprattutto quelli più grandi e seguendo la regola ABCDE. Per i linfomi, sono portati a svilupparsi se siamo esposti a radiazioni, erbicidi e altre infezioni.
Fascia d’età tra i 50 e i 69 anni
In questa fascia d’età, i numeri aumentano decisamente. Il 40% delle diagnosi avviene proprio tra i 50 e i 69 anni. Tra i più diffusi troviamo quello alla prostata, polmone e colon-retto. Anche in questo caso, gran parte lo fanno le nostre abitudini che devono essere salutare. Attenzione anche alle condizioni a cui ci si lega nel corso degli anni come il diabete.
Per il colo-retto, in questa fascia, viene proposto la diagnosi precoce con programmi di screening che possono anche vedere l’eventuale presenza di sangue occulto nelle feci. Possiamo anche essere sottoposti ad una rettosigmoidoscopia, anche se dipende dalle Regioni. Per il cancro alla prostata, si segnalano monitoraggi più personalizzati. Questo riguarda uomini dai 55 anni in su che devono avere un confronto con il medico sui vantaggi e gli svantaggi del dosaggio del PSA (Antigene prostatico specifico).
La prevenzione oltre i 70 anni
Oltre i 70 anni, c’è la maggior concentrazione delle diagnosi per questa malattia. Anche in questo caso, le zone colpite sono prostata, polmone e colon-retto. In aumento, come segnalato dalla Fondazione AIRC quello alla vescica. In questi anni, l’attenzione massima deve essere sui sintomi. Naturalmente le abitudini salutari devono sempre rimanere.
Essendo una malattia multifattoriale, come ricordato i membri della task force dei Centers for disease control and prevention americani, dobbiamo fare di tutto per non accumulare i fattori di rischio. La prevenzione, qui, deve tener conto dei segni dell’età. alcune indicazioni su, ad esempio, fumo e poca esposizione al sole restano valide altre vanno rimodulate. Come l’attività fisica che ad una certa età non sarà più possibile fare. In questo caso, cerchiamo di muoversi nella nostra casa.
Le informazioni contenute nell’articolo hanno scopo informativo e divulgativo. Sono analisi fatti da riviste di settore. Non devono sostituire la consulenza da uno specialista e neanche diagnosi o piani terapeutici.