Il prurito anale è un problema che può comparire occasionalmente o di cui alcune persone soffrono in modo un po’ più frequente. In pratica la pelle intorno all’ano è irritata e prude. La sensazione tende a peggiorare di solito in seguito ai movimenti intestinali oppure la notte. Può provocare anche il risveglio per la forte necessità di grattarsi.
Grattare la zona però non fa altro che peggiorare la sensazione di prurito perché fa espandere il problema, portando anche a vere e proprie infezioni.
In questo articolo vediamo quali le cause e i fattori di rischio, i sintomi associati e il tipo di trattamento. Prima però, vediamo quali sono le due principali tipologie di prurito anale.
Tipologie di prurito anale:
Il prurito anale spesso è un sintomo costante, che arriva a infastidire le persone nelle attività quotidiane provocando anche pizzicore. L’area appare irritata, con una sensazione di bruciore nella zona. In alcuni casi diventa anche una vera e propria ossessione, provocando nei casi avanzati disturbi del sonno.
Viene stimato che circa il 15% della popolazione arriva a soffrirne almeno una volta nella vita. Gli uomini sono quelli maggiormente a rischio, circa 4 volte di più rispetto alle donne.
Nel caso del prurito anale primario, cioè quando non ci sono infezioni, condizioni dermatologiche o patologiche alla base, le cause possono essere tante.
Può dipendere per esempio da un’eccessiva sudorazione e dall’umidità della zona. Così come dall’uso di un abbigliamento intimo troppo aderente, condizioni di diarrea o di costipazione, l’uso continuo di salviette bagnate oppure anche il consumo di alimenti troppo piccanti o acidi come per esempio i pomodori e gli agrumi, ma anche il consumo di caffè, tè o coca cola.
Per quanto riguarda invece il prurito anale di tipo secondario, le cause possono essere diverse e occorre riconoscerle per poter risolvere il problema. Tra le più comuni troviamo:
Per prevenire il prurito anale occorre prima di tutto resistere alla necessità di grattarsi, perché questo non fa altro che peggiorare ulteriormente il problema.
La zona deve essere mantenuta sempre pulita e asciutta, evitando in alcuni casi di utilizzare il sapone nella zona perché potrebbe provocare solo un peggioramento dello stato d’irritazione. Anche l’uso degli asciugamani può peggiorarlo, perciò andrebbe utilizzato un essiccatore per non lasciare la zona umida.
Non vanno utilizzate creme profumate per esempio, che aggravano il problema. Lo stesso vale anche per i cibi piccanti, le bevande acide e gassate.
Raramente il medico consiglia un trattamento medico, di solito infatti è sufficiente una corretta igiene. Se invece il prurito è anale è secondario, allora può essere utile appunto una terapia farmacologica.
I farmaci tipici steroidei da applicare localmente permettono di alleviare l’irritazione e il prurito. Per chi soffre di prurito anale cronico, l’alternativa migliore è capsaicina topica.
In caso di infezione invece viene consigliato il medicinale orale, come per esempio gli antibiotici in caso di batteri o antimicotico in caso di infezioni come da candida albicanis.
Infine nei casi più gravi può essere utile l’iniezione di blu di metilene. Si tratta di un colorante che viene iniettato localmente per rimuovere il prurito, eliminando le terminazioni nervose.
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