Oggi non si parla d’altro che di coronavirus. Questo perché ha passato molto tempo da quando il mondo occidentale ha vissuto una situazione simile e non siamo abituati ad affrontare emergenze sanitarie di questa portata. Prima ciò che sapevamo dei virus e delle epidemie derivava più che altro dal cinema, con tutte le storie e immagini catastrofiche possibili.
Oggi, ci sembra di vivere proprio in un film di sopravvivenza. Però ciò che non ci rendiamo conto è che nel mondo vi sono molte epidemie e alcune malattie hanno anche un tasso di mortalità ben più alto del Covid19. Solo che magari hanno una contagiosità inferiore oppure riescono a essere tenute sotto controllo. Superando quindi il Covid19, del quale già si parla abbastanza, vediamo quali sono le altre pandemie.
Il virus Ebola è spesso fatale. Provoca una febbre emorragica molto grave. Venne identificato la prima volta nel 1976 per un’epidemia nel Congo. I tassi di mortalità variano dal 50 al 90%. Viene trasmessa per contatto diretto del sangue o per via di animali infetti. Ma anche attraverso i fluidi corporei. Non è possibile eliminarlo o controllarlo perché è sconosciuto l’ospite naturale. Progredisce molto rapidamente e questo impedisce di sviluppare una buona immunità.
Le persone in genere non sono contagiose fino a quando non compaiono i primi sintomi. Per la maggior parte delle persone comunque è davvero basso il rischio di contrarre l’Ebola. Attualmente casi di Ebola sono stati confermati in Repubblica Democratica del Congo, nel Sudan, il Gabon, Uganda e Costa d’Avorio.
Conosciuta anche come tifo, la febbre gialla ha come sintomi principali febbre, nausea, brividi, perdita di appetito e mal di testa. Quasi sempre vi è un miglioramento nel giro di cinque giorni ma, altre volte succede che dopo un giorno di calma i sintomi peggiorano ed ecco che si presentano febbre, dolori addominali e con un alto rischio di emorragia e insufficienza renale. Viene trasmesso dalle zanzare infette. Per ogni 200.000 contagi, si contano circa 30.000 decessi. La maggior parte dei casi sono in Africa, dove è considerata una malattia comune. Il maggior tasso di mortalità si conta nei più giovani.
La tubercolosi prima era molto più mortale e grave, oggi è più facile diagnosticarla e curarla. Attacca i polmoni e più raramente altre parti del corpo. Se non trattata e riconosciuta in tempo, uccide nel 50% dei casi. I sintomi sono tosse cronica con striato di sangue, alcune volte febbre elevata, forte sudorazione notturna e perdita di peso improvvisa. Pensate che solo nel 2007 vi sono stati circa 13,7 milioni casi cronici attivi. Si pensa che un terzo della popolazione mondiale ne è stata infetta e le nuove infezioni avvengono circa 1 al secondo. Si trasmette con le goccioline di aerosol quando un infetto tossisce, starnutisce, sputa o parla.
La sindrome da immunodeficienza acquisita è uno dei più importanti problemi sanitari del nostro secolo e diverse parti del mondo è considerata una pandemia.
Secondo l’OMS circa 2,7 milioni di nuove infezioni avvengono ogni anno e in un anno muoiono circa 2 milioni di persone per AIDS. Secondo un rapporto UNAIDS 2009 nel mondo vi sono state in tutto 60 milioni di persone contagiate. Si trasmette attraverso il sangue e i fluidi corporei, ma anche un contagio verticale da madre a figlio. Non esiste una cura che la debella, però è possibile tenerla sotto controllo garantendo alle persone malate uno stile di vita piuttosto buono e anche più lungo.
Si tratta di una tossificazione dell’intestino tenue che viene colpito da batteri gram-negativi. Alcune volte è asintomatico, altrimenti il sintomo più comune è la diarrea, spesso seguita con sintomi come acidosi, crampi muscolari e vomito. In alcuni casi la diarrea può essere tanto forte da provocare disidratazione. Se la persona viene trattata rapidamente, il tasso di mortalità è inferiore all’1%. Se invece non è trattato, il tasso di mortalità sale al 50-60%.
La malaria viene causata da parassiti protozoi del genere Plasmodium. Sono quattro le più diffuse e con il maggior tasso di mortalità. Viene trasmessa dalle zanzare del genere Anopheles. Si manifesta con segni di gravità diversa, in base alla specie infettata.
E’ diffusa soprattutto in America del sud, Asia e Africa, però alcune volte compare anche in USA. Durante il medioevo era particolarmente diffusa anche in Europa. Ne esistono diverse tipologie e la più grave colpisce i bambini fino ai tre anni di età. I sintomi principali sono la febbre, aumento del volume del fegato, tachicardia e dolore. Un individuo con malaria se correttamente trattato di solito si recupera del tutto. Il problema è che può avere una progressione molto rapida e causare quindi la morte in poche ore i giorni. Se colpisce in forma grave, il tasso di mortalità è del 20%.
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