Rimuginare. C’è chi lo fa in continuazione e chi invece, quasi mai. Va bene ricordare le cose, pensarci per cercare soluzioni o farsi prendere da un momento di malinconia.
Il rimuginare però è un’altra cosa. Si parla della tendenza a rivivere una e un’altra volta le situazioni, in ogni loro sfaccettatura. Con il risultato che spesso si tende anche ad aggiungere particolari che in verità non sono mai esistiti, frutto della fantasia e dell’auto-convinzione.
Insomma, c’è chi davvero non riesce mai a staccare la mente dalle situazioni e dalle persone. E non è nemmeno una percentuale tanto piccola. Circa il 73% delle persone con un’età compresa tra i 25 e i 35 anni tende a farlo. Con il passare del tempo c’è chi questa abitudine la perde ma, circa il 52% non solo la mantiene ma la rafforza anche.
Basta che una qualsiasi cosa tocchi il ricordo ed ecco che, quella situazione che sembrava superata, torna a infrangersi addosso a noi come un fiume in piena.
Oltre a rovinarci la giornata ma anche forse il rapporto con alcune persone (la tendenza a rimuginare porta a rinfacciare cose del passato mai del tutto superate), tale cattiva abitudine danneggia anche la salute fisica.
Cosa significa rimuginare?
Significa pensare e ripensare a qualcosa, come rimasticando quell’evento che non vuole uscire definitivamente dalla nostra testa o essere catalogato come semplice ricordo.
Secondo gli esperti si tratta di un evento psichico che vende fondersi tra di loro la rabbia e il piacere.
Delle volte si prova sollievo a pensare e ripensare a un determinato evento. Ci si arrabbia, si vive l’emozione, si lascia andare. Almeno per il momento. E’ sicuramente una pratica inutile e fine a se stessa, però probabilmente è tanto comune tra le persone perché ne offre un doppio sollievo. Ripassando di continuo le cose del passato si ottiene un piacere, un riempire il momento presente.
Perché rimuginare fa male?
Parliamoci chiaro, non si rimugina sugli eventi positivi ma su quelli negativi. C’è sempre un conflitto interiore da risolvere, quella cosa da chiarire con la propria testa etc. E le giornate passano, la mente è sempre stanca, non ci si concentra sul lavoro e sugli affetti. Si vive nel passato e ci si dimentica il presente.
Chi praticamente vive rimuginando è una persona che di solito soffre di stress e anche di depressione. Non ha di certo la dote di risolvere i problemi, ma tende solo a ingrandire quelli del passato e che quasi sempre non hanno nessun tipo di significato nel presente. La persona ha l’illusione di avere tutto sotto controllo perché non dimentica mai niente e va così alla ricerca di verità nascoste che, spesso, non sono nemmeno tanto verità. L’unica cosa vera in tutto questo è che si distacca dalla realtà e non affronta i problemi reali e presenti.
Sappiamo poi che l’ansia da via a una serie di sintomi fisici. Ci sono le palpitazioni e la tachicardia, la sudorazione eccessiva, la sensazione che manca il respiro, ma anche le vertigini, oppure dolori di pancia e di stomaco e bisogno di andare spesso in bagno.