La ritenzione idrica è un problema particolarmente diffuso e lamentato tra le donne, ciò però non significa che gli uomini sono immuni. Semplicemente corrono un rischio minore di soffrirne. Oltre a essere reputato un problema estetico, può portare anche a dei veri e propri fastidi. E’ per questo motivo che oggi siamo qui a parlarvi del problema della ritenzione idrica, per vedere quali sono le soluzioni giuste per contrastarla.
La ritenzione idrica è la tendenza dell’organismo di trattere i liquidi. Avviene tra le cellule e questo provoca l’edema, cioè un gonfiore più o meno generalizzato e che può portare anche a un deposito maggiore di tessuto adiposo.
Le zone più colpite da ritenzione idrica sono i glutei, le cosce, gli arti inferiori e le caviglie.
I liquidi si depositano perché le normali funzionalità del sistema nervoso e dei vasi linfatici sono alterate. Ciò impedisce il normale e corretto smaltimento. Questo porta anche alla formazione delle tossine che influiscono sul metabolismo cellulare.
Si può capire con un semplice test manuale. Basta premere per alcuni secondi con il pollice in una zona del corpo soggetta a ritenzione idrica, come per esempio la parte anteriore della coscia. Se togliendo il dito l’impronta resta ancora ben visibile è facile che appunto si soffre di ritenzione idrica.
Altrimenti se si vuole avere la certezza a livello medico è possibile richiedere un esame delle urine al proprio medico per vedere qual è la concentrazione di sali minerali e quanto sodio è presente.
La ritenzione idrica si manifesta con diversi sintomi. Il primo segnale d’allarme è la presenza delle fossette che si formano per via del ristagno linfatico.
La pelle tende a cambiare leggermente e spesso si possono vedere delle zone un po’ più lucide.
Quando non viene trattata, è possibile che le gambe risultano particolarmente gonfie, al punto da rendere difficile il movimento. Questo accade soprattutto se la ritenzione idrica colpisce le caviglie. Quando invece interessa la fascia addominale, può portare ad alcuni disturbi gastrointestinali.
In linea generale le persone che ne soffrono tendono a lamentare un gonfiore, che rende le gambe stanche. Soprattutto dopo una lunga giornata passata a lavorare.
Procediamo adesso con le principali cause, quelle che possono appunto aumentare il rischio di soffrire di ritenzione idrica.
La principale è una dieta non equilibrata. Quasi sempre infatti nasce da qui il disturbo e si capisce bene come intervenire può essere nelle possibilità di tutti, semplicemente andando a ridurre l’assunzione di alimenti sbagliati, come quelli che contengono molto sale oppure l’abuso di alcool.
La seconda causa può essere un vero e proprio cattivo funzionamento della circolazione sanguigna, in particolar modo quella linfatica.
Può esservi poi un prolungato uso di alcuni farmaci, come quelli cortisonici, che portano all’accumulo di liquidi.
Infine può dipendere da alcune patologie presistenti come i problemi cardiovascolari e renali, le patologie del fegato, il diabete o l’ipertensione arteriosa.
La prima cosa da fare in caso di ritenzione idrica è intervenire sulle proprie abitudini alimentari.
Prima di tutto occorre ridurre l’uso del sale, che è una delle principali cause di formazione della ritenzione idrica. Lo stesso però dovete farlo con tutti i cibi che contengono molti zuccheri o particolarmente grassi.
Devono invece essere preferiti gli alimenti con un alto contenuto di fibre e di acqua, come le verdure e la frutta. Alcuni alimenti nello specifico sono particolarmente utili, cioè quello che favoriscono una naturale diuresi. Tra questi troviamo i carciofi e i finocchi, ma anche alcuni frutti come l’ananas e il melone.
Gli alimenti ricchi di vitamina C sono ugualmente utili perché proteggono i vasi sanguigni e aumentano la formazione del collagene. Sono per esempio i frutti di bosco, i cavoli, gli spinaci, i peperoni e tutti gli agrumi.
L’acqua è un altro alleato formidabile quando si soffre di ritenzione idrica, perciò è bene seguire le normali regole che prevedono l’assunzione di almeno 1 litro e mezzo o due di acqua al giorno.
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