La scialorrea in gravidanza è un problema di cui si parla poco ed è per questo che la donna che si trova a viverlo, spesso si spaventa e non sa come gestirlo. Ed è un peccato considerando che è piuttosto comune!
La scialorrea è la produzione eccessiva di saliva nella bocca. Ci si può rivolgere a lei anche come ptialismo o scialorrea gravidica. Una volta riconosciute le cause, è bene imparare a gestire questa situazione perché comprometta il meno possibile il proprio stile di vita.
La scialorrea gravidica come dicevo è la maggior produzione di saliva durante il periodo della gravidanza. Non si tratta di un problema che influisce sullo sviluppo del bambino e nemmeno sulla sua salute.
Durante la gravidanza la donna può vivere questa sensazione spiacevole, la quale è bene chiarirlo subito non è una patologia. Se una persona normalmente produce 1 litro e mezzo di saliva al giorno, questi parametri aumentano in caso di scialorrea, tanto da ritrovarsi con la bocca piena di saliva anche nel giro di pochi secondi, questo porta ad avere l’impellente esigenza di sputarla il prima possibile.
Questo aumento della salivazione provoca non poco imbarazzo, perché non è possibile ingoiare la saliva. Il risultato probabilmente, se si cerca di farlo, è quello di vomitare subito dopo. Occorre perciò liberarsi di lei sputandola. E’ meglio perciò giocare d’anticipo cercando di evitare di arrivare a questo punto.
La scialorrea gravidica è una condizione piuttosto comune e non deve preoccupare la futura mamma riguardo alla salute del proprio bambino. Non influirà infatti sul suo sviluppo. Si tratta perciò di un fastidio per la donna e niente di più.
Il principale sintomo è proprio l’aumento di salivazione che può essere più o meno abbondante. Di solito dopo i primi tre mesi tende a passare da solo, per in alcuni casi può proseguire fino all’ultimo giorno di gravidanza.
Tra gli altri sintomi che possono comparire vi è l’aumento della nausea, l’aumento della placca batterica e la formazione di tartaro.
Questa produzione eccessiva di salivazione può avere diverse cause. I medici dicono che i cambiamenti ormonali potrebbero giocare un ruolo fondamentale in tutto questo, anche se al momento non hanno ben capito come e in che misure.
Il progesterone sembra essere l’ormone colpevole. Questa causa è legata soprattutto al primo trimestre di gravidanza ed ha un effetto indiretto.
Il progesterone infatti agisce sulla muscolatura liscia e rilassa la valvola che divide lo stomaco dall’esofago. In questo modo l’acidità dello stomaco fluisce verso l’alto portando al reflusso gastro-esofageo.
Il reflusso gastro-esofageo può essere però la causa della scialorrea gravidica anche nel terzo trimestre. Questa volta però a provocarlo non è il progesterone ma dall’aumento dell’utero, il quale va ad occupare uno spazio decisamente superiore all’interno della cavità addominale.
Questo provoca lo spostamento dello stomaco, deformando la valvola che si trova tra stomaco e esofago. Tale deformaione impedisce alla stessa di chiudere bene il canale e le sostanze acide del corpo risalgono fino alla bocca provocando appunto l’aumento di salivazione.
La scialorrea sembra essere più comune tra chi soffre di nausea in gravidanza. Per evitare questo problema molte donne cercano di deglutire meno, portando appunto a una maggior formazione di saliva in bocca, la quale è particolarmente acida e perciò il tentativo è di non deglutirla.
Vi sono poi una serie di fattori di rischio, come per esempio il fumo di sigaretta, alcuni alimenti, eventuali infezioni del cavo orale e diversi farmaci possono avere la scialorrea come effetto collaterale.
La scialorrea in gravidanza tende a passare da sola con l’avanzare della gestazione. Delle volte però può accompagnare la futura mamma fino al momento del parto. Nove mesi con una iper salvazione in corso sono difficili da sopportare, ecco perché adottare alcuni semplici rimedi può essere di grande aiuto!
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