La sindrome dell’ovaio policistico, nota come PCOS, è una malattia che colpisce molte donne e il problema principale è che può portare all’infertilità. Secondo le statistiche, ne soffrono tra il 5 e il 10% delle donne. E’ caratterizzata da un aumento del volume delle ovaie e per il fatto che si formano multiple ciste ovariche.
La principale conseguenza fisiologica è che l’ovaio e il surrene iniziano a produrre quantità di androgeni superiori al normale. Si parla perciò di iperandrogenismo e tra i sintomi più comuni che si possono notare vi sono: mestruazioni irregolari, crescita anomala di peli, comparsa di acne, alopecia, problemi a ovulare. Molte donne che soffrono della PCOS poi, iniziano a soffrire di una resistenza all’insulina elevata.
Ciò che però di solito preoccupa maggiormente le donne che soffrono della sindrome dell’ovaio policistico è l’infertilità, la quale colpisce circa nel 40% dei casi. Non si parla di sterilità però, spesso infatti è possibile trattare il problema seguendo le indicazioni del ginecologo.
Nel caso di mestruazioni irregolari può essere assunta la pillola anticoncezionale, la quale regola le mestruazioni grazie alla presenza di progesterone ed estrogeni. Dall’altra parte invece, chi desidera una gravidanza, può ricorrere alla stimolazione dell’ovulazione.
Uno dei primi problemi a cui va incontro la donna che soffre di ovaio policistico è l’alterazione metabolica, la quale porta all’aumento di peso. Questo perché le cellule adipose vanno a stimolare ulteriormente la produzione ormonale e questo provoca un accumulo ulteriore di grasso. Entra in gioco anche un metabolismo decisamente più lento, il quale rende difficile dimagrire. Ecco che, chi soffre di ovaio policistico, spesso è anche in sovrappeso.
A seguire vi è il problema delle mestruazioni irregolari. Dipende dal singolo caso però. Alcune donne con sindrome dell’ovaio policistico soffrono di cicli molto brevi (21 giorni o meno) o molto lunghi (35 giorni o più). L’irregolarità però non si manifesta solo sotto il punto di vista delle tempistiche ma anche della quantità del flusso sanguigno. Alcune volte può essere molto scarso e altre volte molto abbondante.
Non dimentichiamoci poi che la sindrome dell’ovaio policistico è anche una delle cause più comuni di amenorrea secondaria, cioè quando il ciclo mestruale si interrompe per un periodo consecutivo di minimo tre mesi.
Il 70% delle donne che ne soffrono hanno il problema di irsutismo, cioè inizia a crescere una peluria eccessiva su zone dove solitamente “non c’è pelo”, o meglio, non si vede. Le zone più colpite sono il viso, l’addome e la schiena, zone tipicamente con pelo negli uomini. E’ un problema di solito risolvibile, se il caso non è grave, con alcune terapie cosmetiche come l’elettro epilazione.
La sindrome dell’ovaio policistico però produce anche una quantità di acne superiore alla media, questo perché vengono stimolati eccessivamente gli ormoni androgeni, i quali provocano una iperproduzione di sebo.
Così come vi è una crescita superiore al normale di peli, alcune donne possono soffrire allo stesso tempo anche di alopecia, cioè la perdita di capelli. Infine, come dicevamo, uno dei sintomi più preoccupanti per molte donne è la difficoltà a rimanere incinte. Questo soprattutto dipende dall’aver vissuto uno o più aborti.
L’ovaio policistico è causato dall’eccesso di androgeni prodotti dal corpo, condizione a sua volta provocata da un’alterazione ormonale. Aumentano i livelli di gonadotropine e oscillano in relazione all’irregolare quanto esagerata secrezione dell’ipofisi delle stesse. Tutto questo stimola in modo errato anche l’ovaio, il quale inizia a produrre in modo esagerato tanto gli androgeni quanto gli estrogeni.
I sintomi che abbiamo visto prima sono già di per sé delle complicanze, però di solito gestibili. In alcuni casi la sindrome dell’ovaio policistico può portare a una vera e propria condizione di infertilità. Altre volte non a una infertilità totale però a continui aborti, oppure al diabete gestazionale.
Le donne che soffrono di ovaio policistico hanno un maggior rischio di soffrire di diabete e di insulino resistenza, oppure di ipertensione, ma anche di sindrome metabolica, di apnee notturne, di disturbi dell’umore, di cancro all’endometrio e anche di malattie cardiovascolari.
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