La sindrome metabolica in realtà non è una vera e propria patologia quanto piuttosto una serie di fattori predisponenti che possono portare poi il soggetto a soffrire di malattie come per esempil il diabete e la steatosi epatica, oppure possono condurre la persona a soffrire di problemi cardiovascolari.
Proprio per questo motivo la sindrome metabolica è una condizione clinica molto importante che non deve essere sottovalutata per via della sua gravità.
Secondo le statistiche, quasi la metà delle persone con più di 50 anni ne soffrono. Anche se gli esperti lanciano l’allarme di un aumento nei prossimi anni per via dell’obesità infantile che è in crescita.
Come dicevamo non esiste una malattia dal nome di sindrome metabolica, quando piuttosto una serie di fattori di rischio che se messi insieme hanno appunto questo nome.
Si parla di sindrome metabolica quando sono presenti in contemporanea almeno tre dei fattori di rischio che riporto qui sopra:
Se non sono presenti almeno tre di questi fattori in contemporanea, non si parla di sindrome metabolica. Questo perché un solo fattore preso singolarmente spesso non rappresenta una fattore di rischio per la salute della persona.
Quando si parla di sindrome metabolica bisogna in fare i conti principalmente con i fattori di rischio. Il più importante è sicuramente il sovrappeso. Cioè un eccesso dell’adipe localizzato, soprattutto quando si trova nella parte addominale.
Il grasso corporeo in eccesso infatti conduce a uno squilibrio importante del metabolismo dei grassi e degli zuccheri. Questo porta a un livello elevato di insulina all’interno del sangue e di conseguenza all’iperinsulinemia e nei casi più importanti al diabete.
Tra gli altri fattori di rischio troviamo:
La sindrome metabolica spesso è asintomatica e questo in verità non è un bene. I sintomi infatti sono il campanello d’allarme che induce le persone ad approfondire il proprio stato di salute. Chi soffre di sindrome metabolica spesso si sente bene, nonostante il maggior rischio di soffrire di patologie cardiovascolari o diabete.
I segni più comuni sono l’aumento di peso, specialmente per quanto riguarda il grasso addominale. Vi è anche un calo del desiderio sessuale in alcuni individui.
Le complicanze della sindrome metabolica sono importanti. Prima di tutto vi è un maggior rischio di soffrire di malattie cardiovascolari, oppure epatiche e renali.
La seconda complicanza seria e importante della sindrome metabolica è la comparsa del diabete. Questo perché inizia a svilupparsi una condizione di insulino-resistenza, dove le cellule richiedono più insulina del normale per poter mantenere in equilibrio i livelli glicemici.
Le cellule Beta del pancreas, che si occupano di produrre insulina, iniziano a degenerare per via dell’eccessivo lavoro. Ecco che inizia a svilupparsi la base per la comparsa del diabete.
La resistenza all’insulina inoltre favorisce anche la comparsa di iprglicemia e ipertensione arteriosa.
A causa degli elevati livelli sierici dell’acido urico invece il paziente può arrivare a soffrire di malattia renale cronica, steatoepatite non alcolica e anche apnea ostruttiva del sonno.
Abbiamo visto prima che devono essere presenti almeno tre fattori per poter parlare di sindromi metabolica perciò il primo passo è proprio quello di eseguire tutte le analisi del caso per valutare se sono presenti o no tali fattori e in che numero.
Il miglior modo per evitare la sindrome metabolica è la prevenzione.
La cosa da cui si deve partire è ritornare in forma, riducendo il peso corporeo. Occorre prima di tutto capire con il proprio medico qual è la miglior attività fisica da svolgere nel proprio caso. Non siamo tutti uguali e ognuno dovrà lavorare perciò nel modo più opportuno, eseguendo i migliori esercizi per eliminare il grasso.
Occorre in generale cambiare lo stile di vita, evitando di bere alcoli e assumere droghe per esempio. Occorre poi seguire una dieta sana ed equilibrata e in alcuni casi potrebbe essere utile, sotto consiglio e supervisione medica, adottare diete un po’ più drastiche per una riduzione veloce del peso, come per esempio la dieta chetogenica che in due settimane permette di perdere anche 8 o 9 chili.
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