Il tumore al pancreas è noto per essere una delle tipologie di cancro più aggressive e con il maggior rischio di mortalità. Non solo, gli esperti consigliano vivamente si rivolgersi solo ai centri abituati a trattare questo tipo di tumore, perché la dove operano poco il rischio di complicanze è nettamente superiore.
Il cancro al pancreas spaventa le persone che ne vengono colpite, ma anche i medici stessi. E’ uno delle peggiori forme tumorali perché nonostante i grandi passi fatti in medicina per combatterlo, ancora oggi solo il 10% delle persone è vivo dopo cinque anni dalla diagnosi. Una percentuale ben più bassa se paragonata a quella del cancro al seno oppure alla prostata.
Perché rivolgersi ai centri specializzati di cancro al pancreas
A sottolineare e ribadire l’importanza di rivolgersi ai centri specializzati è lo stesso Paolo Veronesi, oggi presidente della Fondazione Umberto Veronesi. Paolo Veronesi è Professiore Associato in Chirurgia all’Università degli Studi di Milano e la Fondazione, avviata dal padre, oggi è impegnata a finanziare ricercatori e medici che hanno deciso di concentrarsi proprio nella prevenzione di questa patologia.
La Fondazione ha recentemente pubblicato un opuscolo intitolato “Tumore del pancreas. Il presente e il futuro”. E’ possibile scaricarlo gratis dal sito. Si legge per esempio che è importante prevenire, riducendo il rischio di non ammalarsi. Anche perché è uno dei tumori più difficili da riconoscere per tempo, questo a causa dei suoi sintomi piuttosto vaghi.
Se e quando la malattia si presenta è importantissimo rivolgersi immediatamente ai centri specializzati, così da da aumentare le possibilità di sopravvivenza. A oggi la sua diffusione è pari al 4% circa di tutti i tumori diagnosticati ogni anno.
Consideriamo che a oggi circa 14.000 italiani ogni anno ricevono la diagnosi del carcinoma alla ghiandola pancreativa, persone nella maggior parte dei casi con un’età tra i 60 e gli 80 anni. E’ difficile da combattere soprattutto perché viene diagnosticato quasi sempre in una fase già avanzata della malattia, senza considerare poi che la chirurgia può essere applicata solo nel 20% dei casi circa.
Rivolgersi a un centro specializzato nella diagnosi e nel trattamento di queste neoplasie pancreative permette di ottenere maggiori possibilità di sopravvivenza. Sono studi e statistiche ad avvalorare l’idea che l’esperienza di un chirurgo fa sicuramente la differenza.
Come si muovono gli esperti
Gianpaolo Balzano, chirurgo del Pancreas Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano sottolinea che dopo la diagnosi occorre affidarsi a un team multidisciplinare di specialisti. Se e quando fosse possibile e necessaria la chirurgia, è fondamentale rivolgersi a un ospedale con la massima esperienza nel casi perché il rischio di morte o di complicanze è superiore se si rivolgono a medici che non trattano molti casi.
Deve essere il paziente stesso (con la sua famiglia) a esserne consapevole. Perché quasi tutti gli ospedali italiani oggi operano pazienti con questo cancro, senza però avere le conoscenze adeguate spesso per garantire i migliori risultati possibili ai malati.
Per esempio gli esperti sottolineano l’importanza di ricorrere a un ciclo di chemioterapia prima dell’operazione, così da intervenire eventualmente sugli altri tessuti circostanti che sono stati invasi. Alcune volte non si vedono queste micrometastasi, però è facile che il tumore al pancreas quando viene riconosciuto è già a uno stadio tale da aver sparso le cellule cancerogene in altre zone del corpo.