Vitamina D: a cosa serve, sintomi della carenza e come assumerla

E’ un dato di fatto che di questi tempi, a causa dell’emergenza Corona Virus, tutti noi rischiamo di avere un calo di vitamina D. Questo perché è il sole la principale fonte della vitamina del buon umore, senza la quale il rischio di depressione è decisamente più elevato. In questo articolo voglio proprio approfondire quali sono i sintomi della carenza di vitamina D, a cosa serve assumerla e come puoi farla a integrare nonostante magari non hai la possibilità di passare molto tempo al sole ultimamente.

La vitamina D è una sostanza di origine steroidea. Sotto questo nome si nascondono le molecole che hanno la stessa funzione del colecalciferolo, cioè la forma di vitamina D che si trova già di natura nei mammiferi. In questo caso è più corretto parlare di vitamina D3 e per assumerla occorre mangiare prodotti di origine animale.

C’è però anche la vitamina D2 che viene prodotta dal corpo umano. Quando il nostro organismo assorbe la luce ultravioletta, un derivato del colesterolo (l’ergosterolo) inizia a produrre tale vitamina che però risulta essere meno attiva della D3.

Sia la vitamina D2 che la D3 non sono attive metabolicamente e devono essere trasformate ulteriormente a livello di fegato e reni per svolgere le loro funzioni.

A cosa serve la vitamina D

Entriamo adesso nel dettaglio e vediamo perché la vitamina D è tanto importante per il nostro organismo. Tenete infatti di conto che i ricettori che sono legati a questa vitamina sono presenti in quasi tutte le cellule del nostro organismo. Perciò è normale già così comprenderne l’importanza.

Prima di tutto la vitamina D è importantissima affinché si possa garantire alle ossa del corpo la giusta mineralizzazione, così da mantenere una massa ossea adeguata nel corso della vita adulta. Questo è uno dei benefici più rinomati, però ce ne sono molti altri.

Quando la vitamina D è presente nel nostro corpo permette che il calcio si mantenga a dei livelli normali nel sangue, permettendone poi il deposito nelle ossa e anche la liberazione graduale. Si tratta infatti della forma di immagazzinamento da parte dell’organismo più importante. A sua volta però la vitamina D fa si che il calcio non si vada a depositare la dove potrebbe provocare patologie importanti, come l’arteriosclerosi. Perciò impedisce che il deposito avvenga a livello renale, nelle arterie, nelle cartilagini ossee.

Diversi studi poi hanno dimostrato come la vitamina D permetta di inibile la crescita cellulare anormale. Per questo la sua carenza è uno dei principali fattori di rischio di tre differenti tipi di tumori (cioè quello al seno, al colon e alla prostata).

La vitamina D è anche importante per il sistema immunitario. Perciò è molto importante avere le giuste scorte di questa vitamina, altrimenti il corpo potrebbe non riuscire a sconfiggere in maniera adeguata batteri e virus.

La vitamina D per finire serve anche al benessere psicologico perché va a stimolare la produzione dell’endorfina, della seratonina e della dopamina, i quali sono considerati gli ormoni del buonumore. Per questo motivo passeggiare sotto il sole è un vero toccasana per chi soffre di depressione o semplicemente sta passando un periodo di malumore.

Sintomi della carenza di vitamina D

Cosa accade quando il corpo va in carenza di vitamina D? Partiamo dal fatto che è difficile una carenza, però può capitare e sono moltissime le persone nel mondo che ne soffrono.

Una carenza di vitamina D protratta nel lungo periodo può portare a tanti disturbi differenti. I sintomi più severi si riscontrano in età pediatrica e sono soprattutto la malformazione ossea e il rachitismo.

In età adulta invece i rischi maggiori sono per le donne che hanno 40-45 anni e per le donne e gli uomini che hanno almeno 55 anni perché una carenza di vitamina D provoca una perdita di massa ossea e può portare allo sviluppo dell’osteoporosi. Vi è perciò un maggior rischio di deformazioni scheletriche e di debolezza muscolare.

Se da una parte nei paesi occidentali una grave carenza di vitamina D è rara, è altrettanto vero che i deficit relativi sono più comuni. Per quanto riguarda gli altri rischi di una carenza troviamo la maggior predisposizione a soffrire di depressione o altri disturbi dell’umore.

E’ invece davvero raro il rischio di andare incontro a un sovradosaggio. Se ciò accade è possibile che si presentino sintomi come nausea, debolezza o diarrea.

Come assumere la vitamina D

La vitamina D abbiamo visto che si può assumere dal sole, però comunque è importante assumerla anche dalla dieta. Tra i più ricchi di vitamina D troviamo diversi tipi di pesce come per esempio il salmone, le sardine, l’aringa… Ma anche il fegato di maiale, lo yogurt intero, il burro, le uova. Nel mondo vegetale la vitamina D è meno presente. Alcuni alimenti però possono fornirci un po’ di questa preziosa vitamina e tra questi troviamo i funghi.

Altre fonti preziose sono l’olio di fegato di merluzzo, da assumere non a livello alimentare ma proprio come un supplemento e solo sotto consiglio del medico per non rischiare il dovradosaggio che può portare a intossicare il corpo.

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