L’artrite reumatoide è una malattia di tipo infiammatorio. Interessa nello specifico le articolazioni, qualsiasi siano le loro dimensioni. Solitamente la malattia fa la sua comparsa tra i 40 e i 50 anni e i soggetti più colpiti sono le donne.
Le persone che soffrono di artrite reumatoide soffrono di problemi articolari e le ossa iniziano un po’ alla volta a deformarsi. Possono però essere colpite anche altre parti del corpo, come i polmoni, ma anche gli occhi, i vasi sanguigni oppure la cute stessa.
Si stima che circa l’1% della popolazione adulta ne soffre e si è notato che vi sono casi di familiarità, seppur può essere anche una malattia sporadica. Non è detto perciò che se in famiglia qualcuno ne soffre ne soffriamo anche noi, così come non è detto che se nessuno ne soffre, allora non affronteremo questo tipo di malattia.
A oggi non è ancora del tutto chiaro quali sono le cause dell’artrite reumatoide. Questo perché non ha una sola causa di insorgenza. Sono tanti i fattori che entrano in gioco. Vediamoli.
Sembra i che i fattori ambientali possono in qualche modo interferire sul sistema immunitario di una persona, ingannandolo e portandolo perciò ad attaccare le articolazioni del corpo come se fossero nemiche. Altre volte invece potrebbero modificare degli antigeni che normalmente sono accettati dal sistema immunitario. In questo modo ecco che non vengono più tollerate alcune proteine umane, tra cui quelle del collagene articolare.
Si deduce perciò che alla base dell’artrite reumatoide vi è proprio una reazione sbagliata del sistema immunitario.
Possono esserci delle predisposizioni genetiche per esempio, ma anche delle infezioni virali che giocano un ruolo piuttosto importante nell’insorgenza della patologia. Tra queste troviamo per esempio quelle dell’Herpes Virus 6 e dell’Epstein-Barr Virus.
Sembra poi che sono più predisposte a soffrire di artrite reumatoide le persone che fumano.
Non solo, causa dell’artrite reumatoide può essere una igiene orale cattiva oppure il problema della parodontite. Un fattore di rischio potrebbe anche essere che nel corpo vi sono bassi livelli di vitamina D, seppur a oggi non è chiaro se rientra tra le cause o le conseguenze.
Quando si parla di artrite reumatoide sappiamo bene che a essere colpite sono soprattutto le articolazioni delle mani e dei piedi, però questo non esclude che anche altre articolazioni possano essere attaccate. Con lo scorrere della malattia è possibile che vengono attaccate anche le ginocchia per esempio, i gomiti, le spalle e la mandibola.
Nella maggior parte dei casi l’infiammazione è di tipo poliarticolare, cioè interessa almeno quattro articolazioni. E’ fondamentale che in caso di artrite reumatoide la persona intervenga tempestivamente con le adeguate cure, perché altrimenti oltre al dolore iniziano poco a poco a presentarsi vere e proprie erosioni ossee, così come le deformità.
L’artrite reumatoide solitamente si nota sin da subito per via della rigidità articolare che colpisce la mattina appena svegli. Tendenzialmente poi con il passare delle ore migliora, però se non viene trattata o nei casi in cui il corpo non risponde alle cure, si vede un peggioramento progressivo. Può interessare anche la colonna vertebrale, anche se non è tipico di solito quando avviene lo fa tardivamente.
L’artrite reumatoide si presenta con dolore alle articolazioni, ma anche gonfiore e rigidità. Si nota poi un malessere generale così come una sensazione di affaticabilità generica. La malattia varia per durata e intensità e si nota che generalmente possiede un andamento ciclico recidivante. Significa che ci sono periodi in cui avanza e ha sintomi invalidanti, così come altri in cui vi è una remissione tale che i sintomi possono anche scomparire.
Sono tanti oggi gli strumenti diagnostici utilizzati per indagare sulla presenza dell’artrite reumatoide. Viene eseguita l’analisi del sangue per la ricerca del Fattore Reumatoide, così come degli anticorpi anti-CCP. C’è poi il dosaggio per vedere gli indici di infiammazione, fino ad arrivare ad altri esami diagnostici quali l’ecografia e la radiografia oppure la MOC, per studiare la densità ossea.
Se la malattia colpisce anche delle parti extra-articolari, ecco che può essere necessario proseguire con ulteriori indagini, come la spirometria e la TC al torace per studiare i polmoni oppure l’ecocardiogramma per studiare il cuore.
Non sempre è facile individuare l’artrite reumatoide. Però davanti ai segnali d’allarme è importante indagare perché una tardiva diagnosi può portare a deformità ossea difficili da gestire. Per trattarla occorre prendere immunosoppressori, alcune volte è previsto il cortisone, anche se in modo ciclico, e ovviamente ci sono i FANS per poter controllare meglio il dolore.
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